Canosa di Puglia, 21 febbraio 2022.
Spiegare l’urbanistica… è un piccolo libro, edito da Lettera22, di poco costo, che può essere portato nella tasca di una giacca. Il suo scopo è quello di divulgare l’urbanistica, perché la città è di tutti e necessita di attenzione e di cura non soltanto dagli amministratori ma anche dalla comunità. L’autrice, architetto e urbanista che è stata docente di urbanistica in Italia e all’estero, dopo numerose esperienze professionali in Italia e all’estero nella elaborazione di progetti urbanistici e l’ultima esperienza a Canosa come assessore all’urbanistica, in un periodo di profonde trasformazioni del modo di vivere nelle città, causato dalla pandemia, ho sentito l’urgenza di proporre una riflessione sul ‘fare’ dell’urbanistica. La presentazione del libro ha suscitato l’interesse della comunità canosina che ieri gremiva l’androne del Museo dei Vescovi. Erano presenti le numerose associazioni culturali della città tra le quali Italia Nostra rappresentata da Riccardo Limitone e alcune personalità politiche: il vicesindaco Francesco San Luca, il consigliere comunale Antonio Imbrici, i consiglieri regionali Francesco Ventola e Ruggero Mennea e il candidato Sindaco Giuseppe Tomaselli. I relatori provenivano in gran parte dal mondo accademico e come le professoresse di urbanistica Carla Tedesco (IUAV)e Mariella Annese (poliBA) sonoi state assessore all’urbanistica di importanti comuni pugliesi, Bari e Polignano. Il prof. Ieva è il coordinatore di un folto gruppo di docenti del PoliBA che ha curato gli studi propedeutici al nuovo piano particolareggiato del centro antico di Canosa. La presenza tra i relatori del dirigente del Liceo Fermi di Canosa e Minervino ha portato l’attenzione sulla centralità dell’ascolto come buona pratica per l’elaborazione di progetti urbani non soltanto adeguati ma anche importanti per non abbandonare le giovani generazioni e quanti docenti che ogni giorno lavorano con loro per farli sentire cittadini e rispettosi della città. Il libro si interroga sulla cogenza di questa disciplina in un momento in cui numerosi finanziamenti stanno ‘piovendo’ sulle città e se non ben indirizzati potrebbero andare dispersi e non realizzare quello ‘sviluppo’ di cui le nostre città, specie del mezzogiorno hanno bisogno. Attualmente l’urbanistica è spesso appannaggio di decisioni politiche stantie ed interessi speculativi e poco inclini a concepire luoghi ed edifici sostenibili. Sicuramente c’è un problema di incapacità da parte della politica e degli apparati tecnico-amministrativi degli enti locali, impoveriti dalla spending review e appesantiti da leggi poco chiare, di prendere decisioni e persino di comprendere le numerose sfide della ‘transizione ecologica’. A questi problemi nell’ultimo decennio molti Sindaci hanno in numerose città italiane (Bologna, Trieste, Bari, Lecce, Trieste, Polignano, Canosa…) cercato di rispondere delegando professionisti, spesso provenienti dal mondo accademico… ed in molti casi si è trattato di donne. Ma il sempre complesso rapporto tra politica e tecnica si è interrotto quando i processi avviati hanno dato l’alibi ai politici di non aver più bisogno dell’assessore specialista ed esperto in Urbanistica… L’urbanistico avvia processi che non terminano con l’appalto delle opere pubbliche ma che dovrebbe accompagnare il progetto di trasformazione della città in tutte le sue fasi: da quelle ideative a quelle gestionali e proiettive… Il progetto urbanistico va inteso come un lungo processo inclusivo che riguarda tutta la comunità. Solo la partecipazione dei cittadini ai processi di trasformazione della città può garantire il successo delle operazioni progettuali e con queste garantire lo ‘sviluppo’ di una comunità e di una città.. Molte comunità stanno trasformando il loro territorio dal basso o hanno precise idee di cosa andrebbe fatto e pertanto andrebbero accuratamente ascoltate accompagnate e persino introdotte nei processi istituzionali. Nel libro al fine di rendere chiaro e pragmatico il punto di arrivo e pertanto l’utilità di questa disciplina si portano degli esempi concreti a cui l’autrice ha partecipato, con i casi del Piano delle coste di Lecce, del PRG di Trieste, il progetto urbano per la Defénse, il progetto nato ‘dal basso’ del Parco agricolo di Mestre-Venezia ovest e il progetto di Valorizzazione per Canosa di Puglia, avviato come assessore e quasi completamente finanziato. L’evento è stato organizzato dalla nascente associazione BUSA che si occupa di innovazione urbana e sociale.
di Associazione-Busa |