Cerignola, 7 agosto 2012.
Evitare il fallimento di SIA è la premessa a qualunque atto di solidarietà verso i lavoratori di AMICA e l’Amministrazione comunale di Foggia, il resto sono solo vuote chiacchiere profuse senza remore dal vicesindaco Roberto Ruocco. Rientra in questa categoria la tesi che il Partito Democratico di Cerignola si opponga al contratto di fitto delle attività svolte dalla società titolare del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel capoluogo. Una ricostruzione politicamente strumentale e scorretta, montata ad arte per cercare di nascondere la verità dei fatti: la nostra società, la SIA, è in serie difficoltà finanziarie a causa della montagna di debiti accumulati da gran parte dei Comuni che riversano i propri rifiuti nella discarica di Forcone Cafiero. Tra questi anche Cerignola, che è il maggiore azionista del consorzio di bacino presieduto dal sindaco Antonio Giannatempo. L’Amministrazione comunale di destra ha provocato un buco di 3 milioni nelle già forate casse della società consortile, ed ora non è in grado di offrire solidarietà ad alcuno o di cogliere le opportunità industriali ed economiche offerte dalla recente normativa in materia di servizi pubblici locali. Al contrario, proprio a causa del deficit finanziario a cui ha contribuito l’Amministrazione Giannatempo, la SIA potrebbe dover subire un difficile processo di privatizzazione, che non può contemplare alcuna forma concreta di garanzia dei livelli occupazionali. A suo tempo, il centrosinistra cerignolano ha pubblicamente apprezzato il lavoro svolto dal consorzio ATO FG/4 e da SIA, capaci di costruire un modello per l’intera regione. Quel sistema si è inceppato quando la crisi finanziaria dei Comuni ha fatto affiorare tutti gli errori di gestione commessi all’ombra dell’emergenza ambientale e del conseguente sfruttamento intensivo della discarica di Forcone Cafiero, allargatasi a dismisura. Errori a cui la gestione Giannatempo-Ruocco non ha voluto e saputo porre rimedio, irridendo quanti, dal PD di Cerignola ai sindaci dei 5 Reali Siti, hanno inutilmente lanciato allarmi e sollecitato decisioni. A quanto sembra, neanche le dimissioni dell’amministratore unico di SIA sono servite a modificare modalità gestionali e operative insostenibili e inefficienti, come dimostrano le minimissile percentuali della raccolta differenziata. E’ valutando questi fatti che il Partito Democratico ha invitato alla cautela ed alla ponderazione nell’approccio ad un eventuale accordo con la curatela fallimentare di AMICA SpA, così da scongiurare il rischio di una ben più ampia e dannosa emergenza occupazionale, ambientale e finanziaria.
di Redazione |