di Rina Di Giorgio Cavaliere

Le condizioni socio economiche, tra cui la precarietà del lavoro, e una cultura centrata sul benessere personale hanno indotto mutamenti nel modello di famiglia, anche in ambito giuridico. È quanto emerge dalla lettura dei dati recenti forniti dall’ISTAT in merito alle separazioni, ai divorzi e alla notevole diminuzione dei matrimoni celebrati nel nostro Paese.
Tutto ciò, mentre fornisce una visione viva e pulsante della realtà in fieri, pone alla nostra attenzione un fenomeno in atto già da alcuni anni. Dall’analisi emerge il diverso valore attribuito al matrimonio, frutto della realtà socio ambientale e culturale entro cui viviamo, qualificato come adempimento burocratico e non un atto comunitario di rilevanza collettiva, ove i valori umani sono appresi e interiorizzati.
Un doveroso e urgente compito pedagogico attende educatori e genitori, che dovranno confrontarsi con tale realtà nel proporre modelli pedagogici credibili e attuabili. Il culto dei bisogni materiali, caratteristici della civiltà attuale, di fatto, ha opacizzato e banalizzato molti momenti della vita sociale, enfatizzandone la dimensione privatistica, a cominciare dal ruolo specifico dei genitori. La scuola, dal canto suo, per i ragazzi privi di controllo e per altre forme di disagio, chiama in causa i genitori; questi vuoi per impegni di lavoro vuoi per la dilagante permissività o per quella ostentata copertura di modernismo, talvolta scambiata per apertura pedagogica in opposizione ai vecchi e vieti atteggiamenti autoritari, spesso non collaborano.
A mano a mano che ricercatori, medici e docenti chiariscono il concetto di vissuto storico, di approfondimento civico, morale, sociale ed economico del nostro tempo, viene a comporsi un nuovo spaccato di vita della famiglia odierna. Le vicende dei singoli s’inseriscono, quale piccola tessera musiva, nel vastissimo mosaico della storia nazionale e noi ci rendiamo conto di dover ricomporre un equilibrio tra spontaneità, affettività e coscienza anche in questo campo della vita dell’uomo. La spinta alla liberazione sessuale contiene alcuni valori reali che devono essere messi in luce, ma non è esente da rischi e da possibilità di fraintendimenti.
Ritrovare i mezzi per amare con migliore consapevolezza, per essere pienamente uomo o donna e valorizzare l’unione coniugale, sarà di sostegno per i giovani, che ormai si affacciano sulla soglia di casa con occhi nuovi: l’adolescenza è l’età tipica della partenza, conseguentemente di una preparazione intelligente dell’equipaggiamento conveniente per il viaggio. Potranno trovare nel vissuto storico qualche risposta ai loro interrogativi esistenziali; scoprire il loro posto accanto agli adulti nella società e, forse, si sentiranno meno soli, coinvolti come sono nel divenire incessante della vita.

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