di Gerardo Leone

Foggia, 15 febbraio 2012.
Quando qualcosa non funziona o funziona malissimo, ci chiediamo perché ciò accade. Abbiamo avuto modo di riscontrare interessi personali e di categoria, che ricevono sostegno da tanta ignoranza ed indifferenza, nientemeno che, per la tutela della salute pubblica, costituzionalmente riconosciuta (Art. 32). Oggi a Bari, due consiglieri regionali del PD, hanno chiesto l'inserimento nell'Ordine del Giorno della “Titolarità sedi farmaceutiche rurali”, per chi gestisce già da due anni una sede farmaceutica rurale. La questione, della concessione della titolarità definitiva della farmacia, con apprezzabile certezza, non interessa più a nessuno. Una farmacista di Castelluccio Valmaggiore, tanto per fare un esempio che riguarda il nostro territorio, che poteva essere interessata fino a qualche anno fa a questo provvedimento, non lo è più, perché ha vinto brillantemente l'ultimo concorso ed acquisito la titolarità della 4° farmacia ad Ortanova. Molto più rilevanti, invece, sono i provvedimenti, che potrebbero scaturire dal Governo Monti, con l'approvazione del D.L. sulle liberalizzazioni, per cui bisogna aspettare la fine del mese in corso. In queste vicende, i Sindaci e l'ANCI, non hanno preso nessuna iniziativa per far valere il proprio diritto di prelazione, per le farmacie che il Governo aveva previsto in centri commerciali e stazioni. Se il Governo Monti, riuscirà a decifrare le controproposte (oltre 180 emendamenti), seguendo la mappa degli "interessi" e respingendo quelli che urtano contro l'interesse pubblico, a Foggia ci saranno 11 nuove farmacie se il quorum sarà 1: 3.000 oppure 6 nuove farmacie se il quorum sarà 1:3.500. E' necessario aspettare, per vedere quali interessi prevarranno e questa volta, probabilmente, grazie alla "crisi", alla "Grecia" e all'Europa, l'interesse pubblico, avrà qualche beneficio. Dopo l'approvazione, in corso, del D.L., potremo interpretare il futuro. Un argomento che dimostra che le nostre istituzioni sono impreparate, sia a livello regionale che comunale.
Nella foto la farmacia rurale di Borgo Cervaro

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