di Gerardo Leone

Foggia, 1 febbraio 2012.
Riiflessioni sul consiglio monotematico su Amica s.p.a. A fronte di un consiglio comunale responsabile e propositivo, e di lavoratori dignitosi, da parte di mongelli ancora nebulosita' e vaghezza. Doveva essere l'occasione utile per fare il punto della situazione, alla fine di un anno turbolento per i cittadini che si sono visti aumentare la tarsu, a fronte di continue emergenze e di un servizio che non ha beneficiato dei finanziamenti aggiuntivi. Doveva essere l'occasione per la verifica dello stato dell'arte della gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata del nostro ato. il ruolo rivestito da mongelli in questo organismo gli attribuisce la responsabilita' rispetto ad una emergenza rifiuti che potrebbe derivare dal mancato conferimento dei rifiuti dei comuni dell'ato fg/3 presso il biostabilizzatore, oltre al danno economico per la citta'. Doveva essere il momento della trasparenza sul cronoprogramma della costituzione della newco. Invece ancora una volta si scrive una cosa, se ne dicono altre, e non si sa cosa accadra' veramente . Venerdì u.s. si è svolto il Consiglio Comunale monotematico sull’AMICA spa. Ho seguito, tra i lavoratori dell’Azienda e della partecipata Daunia Ambiente, con trepidazione e con estrema attenzione il dibattito e le dichiarazioni rese nella seduta assembleare dal Sindaco. La lettura del protocollo d’intesa del 25 gennaio u.s. tra il Sindaco e le OO.SS. di AMICA sottoscritto dal nuovo Prefetto, fatto proprio dall’assemblea comunale potrebbe determinare false speranze ed illusioni per i lavoratori. La presenza del rappresentante del Governo appena insediatosi, che si è reso subito sensibile a questa problematica dai gravi risvolti sociali, non potra' garantire il passaggio diretto delle maestranze nella newco, se prima non si farà piena luce sul progetto che il Sindaco intende portare avanti. Faccio diretto riferimento alla sua funzione amministrativa di governo perché il percorso “ di salvare l’AMICA ed il suo personale “ non è noto ne' alla Giunta ne' tantomeno ai consiglieri comunali. Ed è stata proprio la mancanza di una proposta compiuta, su cui discutere, ad aver costretto il sindaco, per esorcizzare una eventuale spaccatura o distinguo nella stessa maggioranza (appalesatasi comunque il giorno dopo con dichiarazioni a mezzo stampa), a minacciare le dimissioni. Si parla di un piano industriale, di un piano di risanamento, di un progetto che tutti sembrano conoscere ma che in effetti non viene ufficialmente presentato non solo nel consesso comunale ma anche ai cittadini, quali proprietari del patrimonio comunale e clienti delle società partecipate. Si fa riferimento, ancor oggi, ad un piano industriale redatto dai dirigenti dell'Amica a tanto incaricati, scelta rivelatasi infelice e discutibile. Ed ecco che oggi in presenza di una dichiarazione, o meglio di ben due dichiarazioni di fallimento, si cerca di attribuire la responsabilità ad altri: il Giudicante ed il Commissario Giudiziale. Ma forse il Sindaco dimentica che il Tribunale di Foggia ha dichiarato in prima istanza la non fallibilità dell’AMICA, ed allora perché non si è ritenuto di uniformarsi a tale giudizio mantenendo lo status di azienda in house providing? Forse non sapeva che quando la Corte di Appello di Bari ha accolto il reclamo, il Tribunale di Foggia investito nuovamente della istanza di amministrazione straordinaria avrebbe dovuto verificare la esistenza di un piano di risanamento che già in prima istanza aveva ritenuto affetto da “vaghezza”? Ed ancora, il Sindaco non sapeva che in mancanza di tale presupposto necessario ed indispensabile il Tribunale avrebbe dichiarato il fallimento dell’AMICA? Ed infine, il Sindaco non sapeva che il Commissario Giudiziale nominato dal Ministero doveva esaminare il piano di risanamento predisposto dall’AMICA per verificarne i presupposti necessari previsti dalla legge per il riconoscimento della procedura concorsuale richiesta, e non elaborare il detto piano? Credo che sarebbe ora che il Sindaco rendesse pubblico questo progetto sul futuro dell’AMICA, questo piano di risanamento, se esiste, per eliminare le polemiche, per dare certezza alle sue promesse, per dare speranza alla città e ai lavoratori. Credo che tutto ciò non sia rispettoso neanche nei confronti del Prefetto e della curatela, in quanto a questi spettano compiti e funzioni diverse da quelli spettanti al Capo dell’Amministrazione, che cerca sempre ciambelle di salvataggio in altri, ogni qualvolta la sua nave sta per affondare o viene sballottato in acque agitate. E, se addirittura, questo fantomatico piano dovesse essere allegato al reclamo alla dichiarazione di fallimento che il 2 febbraio dovrebbe essere presentato? E se sulla base di questo dovesse essere riconosciuta l'ammissione all'amministrazione straordinaria o riconfermato il fallimento, senza che il consiglio comunale si sia espresso,e senza l'insediamento del tavolo tecnico e la condivisione di quel piano con i rappresentanti dei lavoratori? Sarebbe andata in scena un'altra puntata di un modo di amministrare la città che non condivido. Anche perchè non si comprenderebbe perchè avendolo già predisposto, non lo ha fornito per evitare che Foggia e la sua Azienda Amica subissero l'onta della dichiarazione di fallimento. Oppure serviva per superare lo scoglio dell'approvazione del Piano di rientro della debitoria da presentare alla Corte dei Conti? Sarebbe utile a tal proposito sapere, visto che il mese di gennaio volge al termine, cosa è stato fatto per non generare ulteriore debitoria rispetto a quei servizi che ora AMICA non può più svolgere e per i quali a tutt'oggi sono stati disattesi gli indirizzi del consiglio comunale e quanto costa il servizio di igiene ambientale, emergenza compresa, visto che un nuovo anno con l'aumento tarsu è già iniziato e ho sentito parlare di revisione del corrispettivo per Amica.

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