di Redazione

Foggia, 16 gennaio 2012.
E’ di straordinaria importanza l’appuntamento che l’Associazione Amici della Musica di Foggia offrirà al suo vasto e attento pubblico, nell’ambito della sua 42a Stagione Concertistica, il giorno mercoledì 18 gennaio 2012. Ramin Bahrami, che senza timore di esagerare può essere definito è il più importante interprete mondiale di Bach del nostro tempo, sarà infatti sul prestigioso palcoscenico del Teatro del Fuoco in un concerto con musiche di Bach (Partita in do min.), Mozart (Fantasia in re min.), Haydn (Sonata in do min. n. 20), Brahms (Intermezzi op. 118) e Beethoven (Sonata n. 14 - al chiaro di luna).
Ramin Bahrami è nato in Iran nel 1976: rimase folgorato dalla musica di J.S. Bach fin da giovane. Con l'avvento del regime degli Ayatollah, a seguito della Rivoluzione iraniana, suo padre Paviz, ingegnere, fu incarcerato, con l'accusa di essere oppositore del regime e di aver collaborato con lo Scià, e poi ucciso nel 1991. Ramin fu costretto a emigrare in Europa a 11 anni. L'intenzione era quella di recarsi in Germania, ma il primo paese che lo accolse fu l'Italia, grazie ad una borsa di studio donatagli dall'Italimpianti in seguito all'intervento dell'ambasciata italiana a Teheran. Nel 1997 si diplomò brillantemente sotto la guida di Piero Rattalino presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, perfezionandosi poi con Danilo Lorenzini e all'Accademia Pianistica "Incontri col Maestro" di Imola. Grande importanza hanno avuto nella sua formazione i seminari di interpreti come András Schiff, Robert Levin, Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda e soprattutto l'incontro con Rosalyn Tureck, vera autorità in campo bachiano e sua mentore, morta nel 2003. Oggi Ramin Bahrami vive a Stoccarda ed è considerato uno dei più promettenti interpreti del repertorio bachiano. Di Bach dice: “Bach assomiglia al mondo che immagino ancora possibile. È un compositore tedesco, ma si innamora del ritmo siciliano, dove sono presenti influssi arabi; assimila le emozioni e le forme più diverse della musica del suo tempo, senza distruggerle. La Ciaccona è una danza che nasce nel centro-america. Unisce il rigore e la fantasia, ascolta, restituisce, restando se stesso; collega, non separa. Ha la mente e il cuore aperti: magari la sua musica potesse parlare ai politici!”.
Ingresso ore 20:00 al Teatro del Fuoco, in Vico Cutino, mercoledì 18 gennaio 2012.

|