di Redazione

Cerignola, 22 agosto 2012.
Con 17 voti a favore, dieci contrari e un astenuto, il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio di Previsione dell’Esercizio Finanziario 2012. “Questa che stiamo vivendo è una di quelle situazioni nelle quali è necessario tirar fuori orgoglio, senso del sacrificio e volontà di risorgere – ha detto nel suo intervento il Sindaco Antonio Giannatempo -. Un insieme di fattori ha determinato questo stato di cose. Gli ultimi governi, con la riduzione dei trasferimenti erariali, hanno di fatto privato gli enti locali delle risorse finanziarie necessarie al loro funzionamento. Hanno fatto il resto le varie leggi di stabilità volte a far rientrare le attività comunali nelle misure di contenimento della spesa pubblica”. Una premessa, quella del primo cittadino, che non intendeva affatto oscurare il principale problema con cui il Comune deve fare i conti, la mancata acquisizione del versamento di tributi locali di circa 8,5 milioni di euro da parte della Gema: “il senso di responsabilità di governo comporta, da una parte, la individuazione e la messa in campo di tutte le azioni e gli strumenti per la restituzione delle somme da parte di Gema e, dall’altra, il dovere e la determinazione di non far gravare sui cittadini i costi finanziari conseguenti ad un tale evento. Le mancate entrate incidono direttamente e pesantemente sulla liquidità di cassa”. Una situazione che può però essere affrontata, ha aggiunto Giannatempo, “mantenendo una buona azione di gestione e di vigilanza sui conti, con la collaborazione di tutti”. Secondo il Sindaco, “non conviene a nessuno speculare su quanto sta avvenendo: porta un immenso danno alla città chi, per miope calcolo politico od elettorale, produce azioni intese a squalificare l’attività comunale nel suo complesso”. Giannatempo, nel ringraziare la maggioranza per la fattiva collaborazione, ha definito “sterile e controproducente l’azione ostruzionistica di una minoranza che non brilla per senso di responsabilità” L’Amministrazione Comunale ha deciso di non utilizzare, in sede di previsione, la parte disponibile (7.750.572,48), non vincolata, dell’avanzo di amministrazione al 31.12.2011, attestatosi a 9.853.947,71 euro. “Abbiamo scelto di non impegnare corrispondenti somme fino al momento della loro effettiva riscossione – ha chiarito Giannatempo -. Lo stesso rigore è stato mantenuto a proposito di somme destinate al finanziamento degli investimenti”. Il Comune di Cerignola, per il 2012, non ha fatto ricorso all’assunzione di mutui o di prestiti. Uno degli obiettivi prefissati è infatti quello di diminuire l’incidenza della spesa per mutui, in modo da consentire nel medio periodo una più sopportabile compatibilità fra le risorse di parte corrente. Per quanto riguarda le entrate correnti, il Sindaco ha fatto riferimento all’Imu, che si è deciso di mantenere sotto i limiti massimi consentiti (0,1 contro lo 0,3 per l’aliquota base di 0,76% ; 0,15% contro lo 0,2 per l’abitazione principale ; -0,1 per i fabbricati rurali strumentali), con la detrazione oggettiva di 200 euro e di e.50 per ogni figlio convivente di età non superiore ai 26 anni. L’ addizionale Irpef è stata confermata nella misura dello 0,5% contro l’0,8% consentito dalla legge. Capitolo Tarsu: il 13% di aumento è dovuto anch’esso dalla legge che impone la copertura del 100% del costo complessivo del servizio di nettezza urbana. Copertura non più rinviabile, dato che la materia ambientale è oggetto di poteri sostitutivi, in caso di inerzia degli enti o di mancato raggiungimento della suddetta copertura. Entrate extratributarie: le sanzioni amministrative pecuniarie per violazione al Codice della Strada sono previste per un importo verosimile di 700.000,00 euro; per quanto concerne invece l’evasione tributaria, la previsione per il 2012, è di 600.000,00 euro. Per la spesa corrente, il saldo è di 1.120.000,00 euro: viene finanziato da una quota parte degli oneri di urbanizzazione, pari al 70% del gettito complessivo previsto per questa entrata. “E’ un bilancio che paga lo scotto di manovre finanziarie nazionali che di certo non agevolano gli enti locali – ha affermato l’assessore al Bilancio Nicola Gallo -. I comuni hanno bisogno di reperire risorse fresche attraverso strumenti come l’alienazione di beni di loro proprietà che, non utili direttamente alle funzioni istituzionali, sono da mettere sul mercato con urgenza e con procedure semplificate e trasparenti. L’esempio della vendita delle palazzine di Via Milano è un modello da copiare e da migliorare alla stregua della esperienza che il procedimento di alienazione di quel complesso ha comportato. Ebbene, il patrimonio comunale deve essere dismesso e soprattutto non svenduto”. L’Amministrazione, ha aggiunto Gallo, sta mettendo in campo investimenti importanti i cui frutti saranno raccolti già a partire dal prossimo anno, quando “l’ abbassamento dell’incidenza degli interessi passivi sulle entrate ci potrebbe consentire di accendere mutui. Contiamo proprio sulle entrate delle alienazioni immobiliari, sulle attività straordinarie di accertamento tributario, sulla lotta all’evasione per rimetterci in carreggiata, sulla strada del perseguimento degli obiettivi finanziari, così da onorare gli impegni assunti con la cittadinanza”.

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