di Lino Mongiello
 Foggia, 16 marzo 2013.
“Il passato che dona il futuro”. L’iniziativa a scopo benefico di riportare a Foggia un buon numero di personaggi che hanno scritto la storia degli ultimi cinquant’anni della storia calcistica rossonera, è sicuramente riuscita. La splendida serata tenutasi nel magnifico scenario del Teatro del Fuoco, ha sicuramente emozionato ed entusiasmato i presenti. Poter riavvolgere in poco più di due ore i ricordi calcistici e i principali “momenti” rossoneri rivivendoli con la presenza di molti dei protagonisti, è stata una cosa, a dir poco fantastica. Un tuffo nel passato che ha fatto “ringiovanire” quanti hanno vissuto i bei momenti di un calcio ormai profondamente cambiato. E i nostri “campioni” hanno dimostrato, nonostante il tempo trascorso, di essere davvero “attaccati” alla maglia rossonera e sono tornati con vera “passione” ed entusiasmo nella città dove hanno recitato un ruolo importante. Che emozione poter rivedere e riabbracciare Gambino e Faleo, capitan Pirazzini, Maioli e Garzelli. Come pure ascoltare l’accorato “appello” alle istituzioni di Ciccio Patino di “salvare” il Foggia. Mentre i ricordi “scorrono” nella mente, gli aneddoti di Lino Rabbaglietti e i simpatici commenti e le statistiche “puntuali” di Peppino Baldassarre rendono la serata ancor più piacevole. E ti rendi conto solo allora che sono tantissimi i “campioni” che hanno vestito la gloriosa casacca rossonera. Come si possono dimenticare i “rocciosi” Bruschini e Colla, il gol-promozione di Turella, le “serpentine” irrefrenabili di Pavone. O le scorribande di Cimenti e Sali e le parate decisive e i record di Trentini e Memo. La classe di Bergamaschi e il senso tattico e della posizione di De Giovanni, Tormen e Morsia. La versatilità di Conca e Di Toro. La velocità e la freddezza dei gemelli del gol, Bozzi e Tivelli. Che tempi ragazzi ! E che spettacoli ! Come vedete non c’è stato solo il Foggia di Zeman … Quello è forse il più recente ed è giustamente ricordato per le tante imprese importanti realizzate. Un grande Foggia con tantissime motivazioni. Ma ogni squadra, in ogni tempo, ha lasciato un ottimo segno. Indelebile. Il Foggia di Pugliese, di Maestrelli, di Toneatto, di Puricelli, di Pace, di Marino hanno ugualmente “deliziato” la platea dello Zaccheria che i “nostalgici” conservano come “souvenir” nella parte della mente riservata ai bei ricordi. Era un calcio diverso, si dirà. E’ vero, ma è altrettanto vero che c’erano ben altri uomini e altri valori. E nonostante le consuete difficoltà finanziarie, si riusciva a “galleggiare” tra serie A e B. Categorie che oggi sono un miraggio. Dopo aver sognato ad occhi aperti, ci “sveglia” il Presidente Pelusi ricordandoci che è difficile anche riuscire a mantenere la serie D. Com’è cambiato il calcio …

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