di Valerio L'Abbate
Roma, 30 novembre 2016.
Rendere obbligatoria
l’indicazione d’origine delle materie prime nell’etichetta alimentare,
specificando non solo il luogo dove viene trasformato e confezionato il
prodotto ma anche il Paese di provenienza dei singoli ingredienti, in modo da
fornire al consumatore la massima trasparenza e consentire di fare una
scelta consapevole. È la richiesta che i parlamentari del Movimento 5 Stelle
della Commissione Agricoltura porgono al Governo a margine del convegno “Etichetta alimentare: istruzioni per l’uso
contro gli inganni della pubblicità”.
“Visto che la
partita sulla normativa che definisce l’etichetta alimentare si gioca quasi
tutta in ambito europeo, fin quando l’Italia non riuscirà a farsi valere in
Europa, dovremo battere i pugni su tutti i tavoli delle sedi comunitarie per
far sentire la nostra voce. Un esempio positivo, in questo senso, è
rappresentato dall’indicazione d’origine del latte usato nei prodotti lattiero
caseari chiesta da tempo dal M5S e che finalmente partirà anche in Italia dal
prossimo 1° gennaio – dichiara il
deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura
a Montecitorio – Per scardinare
l’attuale sistema occorre fare un lavoro di fino a livello nazionale prodotto
per prodotto, come ci auguriamo avvenga davvero per indicazione
dell’origine del grano usato nella pasta italiana, proposta da un ordine del
giorno del M5S e per la quale attendiamo ancora che il Ministero delle
Politiche Agricole faccia ufficialmente richiesta all’Ue per applicarla in
Italia in via sperimentale. Oppure estendere l’indicazione obbligatoria
dell’origine delle uova anche a tutti i prodotti trasformati che le usano come
ingrediente o, ancora, introdurre per le carni il tipo di allevamento di
provenienza, se è ad esempio estensivo o intensivo. Tutte queste – conclude L’Abbate (M5S) – a nostro modo di vedere rappresentano
informazioni utili sia per il consumatore, educato a compiere scelte sempre più
consapevoli, sia per le imprese che possono differenziarsi sul libero mercato”.

|