Carissimi, la poetessa che porto alla vostra attenzione è Gioconda Belli, giornalista e scrittrice nicaraguense, autrice di diverse raccolte di poesie, caratterizzate da una poetica sensuale e femminile. Gioconda Belli nasce in Nicaragua, nel 1948 da una famiglia di origini italiane. Seconda di cinque fratelli, Gioconda ha la fortuna di appartenere alla borghesia nicaraguense, cosa che le permette di portare avanti gli studi prima in Spagna e poi negli Stati Uniti dove si diploma in giornalismo a Filadelfia. Nel 1967 dopo la specializzazione in giornalismo, torna in patria. Dal 1970 comincia a pubblicare le sue poesie su diverse riviste letterarie del suo paese, ottenendo i primi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale con la raccolta di poesie La costola di Eva, che fu un successo in molti paesi sudamericani. Ma il vero successo internazionale arriva con il suo primo romanzo, La donna abitata pubblicato nel 1989 e tradotto anche in molti paesi Europei e in Nord America Il libro, in parte autobiografico, racconta le vicende di una donna che entra a far parte del movimento rivoluzionario del suo paese, oppresso dalla dittatura, intrecciando alla sua storia il racconto dell'analoga resistenza perpetrata, 500 anni prima, da una donna nahua contro l'invasione spagnola. Al primo romanzo seguiranno altre otto opere di narrativa: nel 1990 Sofia dei presagi, nel 1996 Waslala, nel 2001, Il paese sotto la pelle, racconto pienamente autobiografico degli anni della lotta sandinista, nel 2007, La pergamena della seduzione, rivisitazione storica della vita di Giovanna la Pazza, nel 2008, L’infinito nel palmo della mano, nel 2001, Nel paese delle donne, nel 2015, L’intenso calore della luna e infine nel 2019, Le febbri della memoria. Quando sarò vecchia
Quando sarò vecchia se mai lo sarò e mi guarderò allo specchio e mi conterò le rughe come delicata orografia di pelle distesa. Quando potrò contare i segni lasciati dalle lacrime e dalle preoccupazioni e il mio corpo risponderà lentamente ai desideri, quando vedrò la mia vita avvolta in vene azzurre in occhiaie profonde e scioglierò i miei capelli bianchi per andare a dormire presto come si deve quando verranno i nipotini a sedersi sulle mie ginocchia fiaccate dal passare di molti inverni, so che il mio cuore ribelle starà ancora ticchettando e i dubbi e i vasti orizzonti saluteranno ancora i miei mattini. EROS E' L'ACQUA Tra le tue gambe il mare mi mostra strane scogliere coralline rocce superbe coralli magnifici contro la mia grotta di conchiglie madreperlata tu mollusco di sale segui la corrente l'acqua scarsa scopre le pinne mare nella notte con lune sommerse il tuo ondeggiare brusco il mio pulsare di spugna i cavalli minuscoli fluttuanti fra i gemiti aggrovigliati in lunghi pistilli di medusa. Amore tra delfini a balzi ti tuffi sul mio fianco leggero ti accolgo in silenzio ti guardo tra bollicine le tue risa cerco con la bocca spuma leggerezza dall'acqua ossigeno dalla tua vegetazione di clorofilla dagli occhi argentati fluisce il lungo sguardo finale ed emergiamo da corpo acquatico siamo di nuovo carne una donna e un uomo tra le rocce.
di Giusy Carbonaro |