E’
giunto il momento di godersi la desiderata estate in tutto il suo splendore, di
tirare fuori dagli armadi gli accessori per il mare (che rimane la meta più
ambita, ai primi posti Puglia, Toscana e Sicilia)e le giacche sportive per la
montagna (un giro in bici lungo le valli del Trentino). Potremmo anche partire
alla scoperta delle bellezze dell’isola dell’Elba, ricca di insenature con il
verde che scende fino alla battigia, zaino in spalla e scarponcini da trekking
ai piedi. Di certo questa estate 2020 è una delle più complicate della nostra
storia recente, forse la più difficile. Resta il dato preoccupante dei contagi da
Covid-19 e l’allerta della prevenzione. Non molto tempo fa le vacanze si facevano
in Italia e i più fortunati si concedevano anche la classica settimana
all’estero, quest’anno coglieremo l’occasione per riscoprire il nostro Paese;
una necessità per l’economia e nel contempo la possibilità di tornare a godere dell’ingentepatrimonio
artistico, paesaggistico e culturale. Da nord a sud la nostra penisola è
ricchissima di città d’arte, che conosciamo poco o di musei che non abbiamo
ancora visitato.
E qui
l’argomento spazio si presenta alla ribalta, seguendo considerazioni profonde,
cioè l’armoniosità della disposizione di tutte le forme nello spazio e ancora
l’armoniosità nella suddivisione dello spazio stesso. Durante le nostre vacanze
potremo osservare i prospetti e le piante dei templi greci, delle costruzioni
romane o considerare alcune tra le maggiori opere pittoriche del Rinascimento, in
particolare quelle leonardesche nelle quali spostare lo spazio aureo e cogliere
il variare dell’effetto globale. C’è un principio fondamentale che si estende a
ogni manifestazione artistica: la disposizione dei corpi nello spazio segue
determinati criteri di armoniosità, le cui radici affondano spesso nella fisica
ottica e nella matematica. Vediamo l’esempio più comune, quello di appendere un
quadro alla parete: bisogna considerare lo spazio e scegliere quel punto di
convergenza che più si addice.
Nel
lungo periodo del lockdown, chiusi nelle nostre case con alta tecnologia e
comfort, abbiamo sperimentato che nelle città, e spesso anche nei piccoli
centri, c’è un condizionamento sempre più stretto dello spazio ambientale,
tant’è che alcuni architetti ed esperti del settore progettano abitazioni con
nuovi criteri per gli anni futuri. In piccoli spazi bisogna ricavare quanto
necessario alla vita di tutti i giorni. Si deve quindi ottenere una massima
funzionalità, considerando l’aspetto estetico e tenendo conto di determinati
condizionamenti. Il problema di base pure nel settore dell’arredamento si
ripete all’infinito: il mobile, il quadro, il tappeto e ogni altro oggetto non
vanno disposti a caso, ma solamente in un determinato posto, stabilito dalle
regole di armoniosità spaziale.
Può
essere di aiuto la conoscenza dell’arte Ikebana, che è molto antica; non limitandosi
a evidenziarne solo alcuni schemi, come il Moribana o l’Heika, non solo la
disposizione dei fiori nel vaso, ma pensare agli esercizi Ikebana
considerandoli sia dal punto di vista spazio, come pure dall’entità cromatica.
C’è difatti un peso anche per il colore, determinati colori possono stabilire
un senso di equilibrio o squilibrio nell’intera composizione; tutto alla
ricerca di una perfetta armonia tra esigenze funzionali ed estetiche, spazio
intermedio e pubblico, tra la città e il mondo. Alcuni possono infondere
speranza anche nei periodi bui dell’umanità. Non a caso i colori accesi del
tramonto, il tenue bagliore del cielo notturno illuminato dalle stelle,
l’intensità dello sguardo di un bambino sono stati scelti dal fotografo
palermitano Salvo Gravano, per raccontare sui social attraverso le immagini (54
fotografie con pensieri quotidiani sui giorni del lockdown) il suo futuro
possibile. Una continuità col passato, che apre serenamente alle nuove
esperienze.
di Rina Di Giorgio Cavaliere |