Foggia, 11 giugno 2020.
A fianco dei Comuni foggiani che rischiano di perdere le royalties dell’eolico pattuite prima del 2010 si schierano tutti i 257 Comuni pugliesi, nel giudizio davanti alla Corte costituzionale in cui sono in gioco molti milioni di euro che le potenti associazioni delle aziende del settore eolico si rifiutano di pagare. “Sono particolarmente contento che il presidente di ANCI Puglia, Domenico Vitto, abbia avuto la sensibilità di raccogliere la mia sollecitazione a sostenere soprattutto i piccoli Comuni dei Monti Dauni, particolarmente esposti in questo confronto contro i giganti dell’energia, affiancandoli con la forza dell’associazione che rappresenta tutti i comuni pugliesi nel processo costituzionale che sta per aprirsi”, ha dichiarato l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese che, nei giorni scorsi, aveva raccolto la preoccupazione dei sindaci dei Monti Dauni circa la scadenza, il prossimo 23 giugno, del termine per il ricorso che i Comuni interessati devono presentare alla Corte Costituzionale. “Il territorio e il paesaggio della provincia di Foggia e dell’intera Puglia hanno dato un contributo rilevantissimo alla crescita dell’industria eolica, i cui protagonisti devono rispettare i patti fatti con i singoli Comuni senza esporli a squilibri di bilancio che risulterebbero odiosi, specie in questa fase”, ha detto Piemontese, con riferimento alla questione di legittimità costituzionale, portata davanti alla Consulta dal Consiglio di Stato, dell’articolo 1 comma 953 della Legge Finanziaria 2019, che riguarda le convenzioni stipulate tra le società dell’eolico e i Comuni sui cui territori ricadono le installazioni di aerogeneratori. La questione ha un impatto molto vasto sulla sorte dei piccoli Comuni dei Monti Dauni e non solo, teatro, dagli inizi del 2000, di uno sviluppo impetuoso dei parchi eolici. Basti considerare che ammontano a circa 4 milioni di euro i crediti del solo Comune di Deliceto, il cui sindaco, Pasquale Bizzarro, auspice l’assessore regionale, ha interloquito con il presidente di ANCI Puglia, rappresentando una condizione che riguarda tutti i Comuni nel cui territorio si estendono impianti di pale eoliche. ANCI Puglia si appresta a fare arrivare, all’attenzione dei giudizi costituzionali, un’analisi conoscitiva basata su dati numerici e statistici riguardanti il numero complessivo di convenzioni, il numero di convenzioni per le quali si sono generati contenziosi a causa dell’inadempimento delle aziende dell’eolico, l’incidenza di tali inadempimenti sui bilanci comunali, la quantità di energia da rinnovabili e, in particolare, di energia eolica prodotta in Puglia in rapporto alla produzione nazionale. La vicenda è ormai decennale, ma si è accesa con l’approvazione, a dicembre del 2018, della Legge di Bilancio 2019 che sancì la piena efficacia delle vecchie convenzioni stipulate tra imprese dell’eolico e Comuni, che liberamente negoziavano corrispettivi economici da versare nelle casse comunali come ristoro per l’uso del suolo e le trasformazioni del paesaggio.
di Redazione |