Foggia, 21 dicembre 2019.
Le precisazioni di Modesta Raimondi:
Gentile redazione leggiamo con sgomento dell'attenzione che alcuni giornali hanno riservato ad una polemica che nella nostra città si è scatenata sui social. Sono l'addetto stampa dell'associazione di Terra di Mare che si occupa dell'organizzazione dell'evento Libando. Ed è stato proprio un nostro comunicato stampa per il lancio della manifestazione, il testo incriminato da cui sono state estrapolate, e arbitrariamente interpretate, alcune righe. Righe che parlavano di come «Libando a Natale rappresenta un’occasione preziosa per scendere in strada e stare con gli altri, mangiando all’aperto così come piace alla cultura mediterranea, nella ricerca di cibi che raccontano una parte del nostro passato. Si, perché Libando è anche l’occasione per consumare pietanze che hanno perso centralità nelle nostre case, dal momento che l’evoluzione della figura femminile ha inevitabilmente comportato anche una mutazione dei consumi e del tempo da dedicare alla cucina. E Libando resta proprio questo: un osservatorio per studiare la società e il tempo che passa e la trasforma, attraverso la lente di ingrandimento rappresentata dal cibo». Dunque è questa la parte del comunicato da cui è stato estrapolato e arbitrariamente interpretato il testo, in una scelta che probabilmente è convenuta a chi l’ha messa in atto. Un testo reinterpretato e poi vituperato di cui è stata fornita una vera e propria “indicazione di lettura”. Sono una donna e faccio l’addetto stampa per una donna che con la sua associazione “di Terra di mare” da sempre opera nel campo dell’animazione e della organizzazione del tempo libero. Siamo mamme, lavoratrici e dividiamo il tempo tra figli, casa, cucina e un impiego che occupa gran parte della nostra giornata. Conosciamo il prezzo del nostro impegno e ne riconosciamo la soddisfazione. Rivendichiamo però anche il diritto di un uso neutro delle parole che, in questo caso, ambivano semplicemente a porre come soggetto il “cibo del passato”, così come è chiaramente scritto. Un cibo che talora non si consuma nelle nostre case, e che l’associazione di Terra di mare laboriosamente ricerca così tanto, che una delle passate edizioni fu intitolata proprio “Cucina madre”, al fine di valorizzare le mani e la sapienza femminili che (da sempre) creano il calore familiare anche e soprattutto attraverso la tavola. A diventare oggetto di una polemica maschilista e retrograda dunque non ci stiamo. E condanniamo con forza i titoli che, tra virgolette, riportano sintesi arbitrarie che, così poste, sembrano provenire da noi. Che la Storia e il costume femminile si siano evoluti è oggetto di studi e ricerche, e non capiamo perché tratteggiarne una sintesi in modo neutro, al fine di mettere al centro il cibo del passato, debba diventare oggetto di un attacco contro noi donne e il nostro lavoro. Riteniamo dunque che la rete e la sua voglia di semplificazione, la brama di traffico su alcune pagine personali (al fine di avere più clic e quindi maggiori pubblicità o iscritti, nel pieno rispetto del nuovo dio algoritmo), oltre ad un malcelato protagonismo di alcuni, abbiano creato un mostro. Un mostro chiamato fake-news. Perché è di questo che si tratta: della trasformazione arbitraria di un contenuto che, da neutro, diventa attribuzione di una presa di posizione contro l’evoluzione della donna, con tanto di virgolettati attribuiti a chissà chi, al fine di fare un attacco strumentale a persone che non si sa più come contestare. Vi prego di dare spazio di replica alle nostre parole, dal momento che da tre giorni stiamo subendo attacchi di ogni tipo. E quando le persone diventano folla animata da un pensiero cattivo e unico, che perde i contorni man a mano che si allarga, la verità impone di essere ascoltata. L’addetto stampa Di terra di mare Modesta Raimondi
di Modesta Raimnondi |