Bari, 28 giugno 2016.
“Gli agricoltori sono sul piede di guerra per l’aumento delle tariffe irrigue. Un aumento che avrebbe dovuto portare maggiori servizi ed efficientamento, ma così non è stato. Sono passati due mesi da quando abbiamo depositato la nostra mozione per ridurle ma viene puntualmente rimandata dall’ordine del giorno”. lo dichiarano le consigliere regionali M5S Antonella Laricchia e Rosa Barone firmatarie di una mozione, protocollata il 5 maggio scorso e non ancora discussa, che impegnerebbe il governo regionale a bloccare e ridurre gli aumenti in corso delle tariffe irrigue. “Questo periodo inoltre richiede un fabbisogno maggiore di acqua per irrigare - continuano le consigliere 5 stelle - e gli agricoltori sono già stati abbastanza vessati dalle calamità naturali e da un mercato che rende poco. Ora le tariffe sono quasi raddoppiate e nella provincia di Bari dove vi è il costo maggiore, da € 0,34 a € 0,58 al metro cubo, è previsto, come fu deciso dal governo Vendola, un aumento fino a €0,70. Eppure la nostra agricoltura merita di essere valorizzata, la Puglia è una delle regioni più produttive in Italia e con il maggior numero di aziende agricole. Secondo l’ultimo censimento ISTAT del 2014 la Puglia detiene il 16,8% delle aziende italiane e che negli anni sono aumentate sensibilmente. I nostri agricoltori non possono sostenere ulteriori costi e vessazioni”. Le pentastellate ricordano inoltre le promesse del Commissario dell’ARIF durante l’audizione in commissione tenutasi a fine aprile scorso: “Il dott. Ragno aveva promesso la riparazione di tutti gli impianti rotti - proseguono Laricchia e Barone - nel giro di un mese, ora ne sono passati due, ma apprendiamo ancora di condotte malfunzionanti, per questo, come promesso, lo richiameremo in audizione. E speriamo che il prossimo consiglio sia quello giusto in cui discutere la nostra mozione”. “Di fatto questo Consiglio lavora poco: poche convocazioni in Consiglio e Commissione, pochi provvedimenti della Giunta vengono trasmessi al giudizio dell’Aula, che è massima espressione della democrazia. Troppo spesso le nostre proposte vengono rimandate, di volta in volta come quella della riduzione delle tariffe ARIF - concludono le consigliere 5 stelle - perché la maggioranza e la Presidenza preferiscono ridurre gli ordini del giorno da discutere e chiudere i lavori non oltre le 16,00”.
di Redazione |