Foggia, 13 maggio 2015.
La Comunità universitaria si stringe ai familiari, agli amici e a quanti hanno conosciuto Mario Solazzo, impiegato del Settore contabilità e adempimenti fiscali dell'Università di Foggia tragicamente scomparso ieri pomeriggio a causa di un violento incidente stradale. Quarantanove anni, uomo sereno e aperto al dialogo, di grande competenza ed estrema affidabilità, sempre disponibile e attento alle esigenze dei suoi colleghi e del prossimo, con Mario Solazzo l'Università di Foggia perde non soltanto un prezioso collaboratore ma anche un uomo in grado di rappresentare al meglio il valore aggiunto di questo Ateneo: il senso di appartenenza e la condivisione di un cammino comune. «Questa Università si regge proprio sul senso di sacrificio e di appartenenza che dimostrano quotidianamente persone come Mario Solazzo - il breve commiato del Rettore dell'Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci - la perdita del quale rappresenta, per tutta la comunità accademica, innanzi tutto un grave lutto. Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, la scomparsa dello studente Mario Del Sordo sempre a causa di un incidente stradale. Ieri quella del nostro prezioso dipendente Mario Solazzo. L'Università di Foggia, come avvenuto nel passato, deve fare tesoro di queste umanità e delle eredità lasciateci in consegna da queste persone, sul loro esempio di piccoli eroi della quotidianità deve poggiare il nostro futuro. Oggi è una giornata di grande dolore, l'Ateneo che ho l'onore di rappresentare da oggi si scopre un po' più povero». Mario Solazzo era sposato ed aveva due figli, alla sua famiglia - in particolar modo - l'Università di Foggia rivolge tutto il proprio affetto e il proprio sostegno in queste ore così difficili. «Non ci sono parole sufficientemente significative in casi come questi - per il Direttore generale dell'Università di Foggia, dott. Costantino Quartucci - per spiegare la perdita umana e professionale che abbiamo subito con la scomparsa di Mario. Resta quello che di buono lui ha saputo fare e insegnarci, la disponibilità e l'umiltà con cui si approcciava a tutte le cose che faceva, la competenza che lo contraddistingueva. Una notizia che ci ha sconvolto e turbato profondamente, questa è e resta una famiglia unita al di là di qualsiasi retorica: lo ricorderemo così Mario, per la sua sobrietà che era anche la sua grande forza».
di Gerardo Leone |