Foggia, 17 aprile 2015.
Ancora una bomba. Un’altra attività commerciale – nello specifico un negozio di bomboniere –nel mirino del racket delle estorsioni che sembra ormai spadroneggiare non solo a Foggia ma anche in tutta la provincia. San Severo – con i Proshop che chiudono ‘causa rapina’, è l’esempio più eclatante e drammatico di come la criminalità stia ormai diventando elemento determinante la vita economica dei nostri centri. Noi abbiamo sempre denunciato la cappa di omertosa violenza che opprime ed avvilisce questa terra. Innumerevoli sono state le nostre richieste di intervento e mobilitazione alle istituzioni, alla Politica, al mondo delle associazioni, alla società civile. Ma una certa Politica sembra troppo impegnata a pensare a sé stessa, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale. Accecata dalla propria autoreferenzialità, si limita a mettere in scena lo spettacolo pietoso e ripetitivo delle alleanze, delle candidature, delle divisioni di partito. Ai cittadini questi miseri giochi di potere (chi candida chi, chi esclude chi…) non provocano che una certa giustificatissima, insofferenza. Una rabbia che non fa che alimentare la demagogia dei proclami, delle strumentalizzazioni, allontanando molte e molti da quella partecipazione democratica, consapevole, effettiva e dalla scelta del governo futuro delle nostre comunità. Sembra si stia facendo di tutto perché il prossimo sia un voto ‘di pancia’, di frustrazione, di angoscia, di rivalsa inutile e fine a sé stessa. Nessuna analisi, nessun intervento concreto, nessuna considerazione per i problemi reali che interessano ogni giorno chi nelle nostre città ci vive e ci lavora onestamente. Lavoratori che perdono il proprio impiego da un giorno all’altro (vedi Coop. Estense di Foggia e San Galli Vetro di Manfredonia), tutori dell’ordine lasciati in balia della violenza (recentissimo è il caso della vigilessa aggredita a San Severo), biblioteche e musei che chiudono in barba alla ricchezza della Cultura di questa terra. Noi pensiamo, invece, che la Politica sia ben altro: e quel che ci interessa è portare avanti e promuovere – insieme a tutto il Centro Sinistra pugliese – quei valori democratici ed universali di giustizia, legalità, democrazia che possano essere concretamente utili alla risoluzione dei problemi che stiamo vivendo. Perché Democrazia, legalità, giustizia non sono parole vuote. Sono parole che hanno una storia, un passato anche doloroso. Sono parole che sintetizzano passioni – a volte divisioni violente. Rappresentano ideali che tocca ad ognuno di noi rendere concreti ed attuare.
di Domenico Rizzi |