Roma, 9 luglio 2014.
Nelle ultime settimane sono ripresi gli attacchi gratuiti alle Università italiane: giudizi sommari, luoghi comuni, provocazioni volte a influenzare le politiche del nuovo Governo. Sono cose che abbiamo già visto a partire dal 2008 e che hanno indotto al taglio di 1 miliardo su 7 al finanziamento pubblico e alla perdita del 9% degli studenti. Oggi, dopo quelle “cure”, anche il Paese non sta affatto meglio e questo dovrebbe insegnare qualcosa. L’Università italiana vuole, in linea con gli obiettivi dichiarati dal Governo: 1) Rigore e merito nelle procedure di reclutamento e nel finanziamento; 2) Valutazione e Semplificazione; 3) Autonomia responsabile; 4) Un pieno diritto allo studio; 5) Un piano per i giovani ricercatori; 6) Un più stretto rapporto con il mondo del lavoro e con i sistemi economici. Le Università si sono fatte valutare dall’ANVUR e si apprestano ad essere finanziate secondo le migliori prassi internazionali. Chiediamo ora al Governo di rendere chiare le scelte in materia di Università prima che i “piromani” della disinformazione causino ulteriori danni, dividendo il Nord dal Sud, i grandi dai piccoli, le discipline scientifiche da quelle umanistiche, i giovani dagli adulti. Siamo all’inizio del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea. Ebbene, si prenda un Paese europeo come esempio e si cerchi di fare altrettanto. L’Università italiana è pronta.
di Davide Grittani |