Foggia, 10 gennaio 2013.
Lassù qualcuno non l’ama. Per questo la senatrice foggiana Colomba Mongiello fa ricorso contro la decisione della direzione nazionale che ha approvato le liste per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013.
“Scalfarotto e Losacco non hanno i meriti per la posizione occupata”, afferma con rabbia la Mongiello. Averli paracadutati nella lista pugliese in una posizione privilegiata –continua la Mongiello- è il tradimento dello spirito delle primarie, oltre alla violazione del regolamento per le candidature e di quanto deliberato dalla Direzione regionale del PD”. Ma chi sono questi Scalfarotto e Losacco? Non sappiamo e non ci interessa manco saperlo.
E’ un po’ quanto affermavamo qualche giorno fa, quando registravamo dichiarazioni dei tesserati del PD, che parlavano di Primarie parlamentari false. Insomma una democrazia così conclamata dai vertici regionali e Nazionali, non esiste…e solo un tentativo di far credere alla gente, che il PD di Bersani fa le cose per bene e in maniera democratica, che democratica non è.
Il primo scandalo è l’aver silurata la senatrice da palazzo Madama, per far posto alla cerignolana Elena Gentile, che qualcuno della dirigenza foggiana, ci ha precisato che l’assessore regionale aveva più, “diritto” perché è stata più vicina alla gente.
Ma allora di quale democrazia stiamo parlando? Sono candidature viziate da presunte amicizie con i personaggi che contano nella Direzione Nazionale, non è vero compagno Franceschini?
Ma c’è chi deve dire “obbedisco” come il Segretario provinciale Paolo Campo, che deve pregare la Mongiello a ritirare il ricorso.
di Gerardo Leone |