Roma, 15 giugno 2012.
Dobbiamo costruire presto e bene le condizioni per favorire il rapido ed efficace incontro di domanda e offerta di lavoro, altrimenti vinceranno i caporali”. E’ il tema lanciato dalla senatrice Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura, nell’intervento all’Assemblea Nazionale tematica del Partito Democratico organizzata dal Dipartimento Economia e Lavoro e dal Forum Agricoltura, Alimentazione e Pesca, svoltasi ieri pomeriggio nella sede del PD alla presenza del ministro Mario Catania e del segretario nazionale Pierluigi Bersani. Reduce dalla battaglia parlamentare sui voucher – “contrastati non solo dal PD per scongiurare la confusione tra lavoro occasionale e stagionale, con tutto ciò che ne consegue sul piano retributivo, previdenziale e assicurativo” – Mongiello ha indicato nella definizione del nuovo collocamento agricolo un obiettivo programmatico da “centrare con l’urgenza richiesta dall’incalzare della crisi economica, i cui costi si scaricano sempre sulla parte più debole della filiera agricola: piccoli produttori e lavoratori”. “L’attuale sistema non funziona: le liste sono gonfiate da nomi falsi, mentre i caporali mettono a disposizione delle imprese una fitta rete di relazioni e si propongono come soggetti regolatori del prezzo e della vita stessa degli sfruttati – ha affermato la senatrice – E nel frattempo dobbiamo rendere operativa la legge che definisce e punisce il reato di caporalato, inasprendo le sanzioni nei confronti delle aziende che assumono manodopera clandestina, fino all’obbligo della restituzione dei contributi pubblici ottenuti”. La disoccupazione agricola è “un altro nodo da sciogliere, per evitare che si trasformi addirittura in un privilegio. Ma la riforma non può fondarsi sulla demagogica generalizzazione delle storture: bisogna individuarle e correggerle, non sparare nel mucchio per offrire legittimazione a chi vuole cancellare questo strumento di welfare. Abbiamo inutilmente provato a modificare il testo del ministro Fornero sulla mini ASPI, che prevede la decurtazione del 27 % dell’indennità e la riduzione dei contributi figurativi – ha concluso Colomba Mongiello – Ma è un tema che dobbiamo tornare ad affrontare per trovare una misura più equa a favore di chi, con il proprio lavoro e la propria competenza, garantisce alle nostre aziende e al nostro Paese il primato mondiale della qualità agroalimentare”.
di Gerardo Leone |