di Lino Mongiello

Foggia, 30 novembre 2022. Sia pur con uno striminzito 1-0 il Foggia riesce a superare il fanalino di coda Messina, dopo 95’ di sofferenza. Alla fine contava incamerare i tre punti e per fortuna sono arrivati. Fondamentali per riacquistare morale dopo le ultime due prestazioni e per dare una “spallata” ai problemi societari, confidando in una svolta decisiva. Anche contro il Messina c’è stata una prestazione dai due volti. Troppo brutto il Foggia dei primi 45’. A buon livello la ripresa, dove comunque alla notevole spinta dovuta anche alla differente caratura tecnica, è mancata la finalizzazione sotto porta. Eloquente e disarmante l’ultima azione offensiva del “fresco” Tonin che in vantaggio sul diretto marcatore, ha clamorosamente sbagliato l’aggancio della sfera. Purtroppo il punto debole del Foggia è l’attacco. Se poi nell’occasione anche lo specialista Petermann sbaglia dagli undici metri, tutto può diventare ancor più complicato. Meno male che proprio il sette polmoni e regista del centrocampo dauno ha posto rimedio con una inzuccata da vero centravanti con la quale ha piegato la strenua resistenza di Lewandowski, in giornata di grazia. Nel turno infrasettimanale, contro l’ultima della classe, Mister Gallo apporta qualche ritocco a “sorpresa” nell’undici iniziale. Confermato il reparto difensivo, a centrocampo propone Garattoni e Peschetola al posto di Di Noia e Nicolao. In avanti si registra il rientro di Vuthaj a far coppia con Peralta. Sin dal fischio d’inizio i rossoneri incontrano non poche difficoltà. Il Messina è più pimpante e motivato e il Foggia rimane quasi bloccato nella propria metà campo per contenere gli avversari. Si prova a mettere ordine a centrocampo ma c’è poca mobilità e reattività. Sembra, a tratti, di rivedere il Foggia di Boscaglia. Diventa difficile azzeccare tre passaggi di fila e così il Messina prova a far suo il match, proponendosi con autorità dalle parti di Dalmasso. Il primo tentativo è di Fofana (7’) che sfiora il palo. Il pallino del gioco è saldamente nelle mani della compagine peloritana alla quale manca, come al Foggia, lo stoccatore d’area. Foggia imbarazzante nel non sapersi esprimersi a buoni livelli, per cui per Lewandowski si profila un pomeriggio in tutta tranquillità. Almeno nei primi 45’. Il primo, per così dire, tentativo è di Costa (24’) su calcio di punizione. Il pallone arriva finalmente dalle parti del portiere ospite. Ma nulla di che. Mentre, sull’altro versante il Messina si mette ancora in evidenza con il gran tiro di Fofana (38’) che va poco distante dal palo. Solo nel finale il Foggia va vicino alla marcatura. Costa, su calcio di punizione, pesca Vuthaj (43’) in area ma il tentativo di pallonetto non va a buon fine. Termina la prima frazione a reti inviolate e con qualche timido fischio di disapprovazione dello scarso pubblico presente. Si riprende a giocare e la prima azione dei rossoneri fa intendere che il secondo tempo sarà completamente diverso. Almeno sotto l’aspetto della grinta e coglia di far bene. Vuthaj mette al centro dell’area per Garattoni (1’) ma la conclusione non è precisa. Poi Peschetola (6’) davanti a Lewandowski si fa respingere la battuta con Vuthaj vistosamente trattenuto da un avversario. Dal calcio d’angolo Ferrini “cintura” Vuthaj e stavolta il Sig. Ancora non ha dubbi nell’assegnare la massima punizione. Sul dischetto ci va Petermann (8’). Tiro debole e non angolato. Lewandowski si distende alla sua destra e para. E’ sicuramente un altro Foggia quello del secondo tempo e Mister Gallo, per garantire ancor più peso alla sua squadra, inserisce Di Noia e Ogunseye per Peschetola e Rizzo. Anche il Messina ha cambiato uomini in attacco. E proprio Grillo (19’) in contropiede prova a sorprendere Dalmasso. Il Foggia, invece, oltre alle prodezze di Lewandowski e la scarsa precisione dei suoi attaccanti, trova anche il palo a negare la gioia del gol ad Ogunseye (26’) sul gran tiro a “giro” dal limite dell’area. Il gol però è nell’aria. Nel prosieguo dell’azione Garattoni si fa deviare la palla in calcio d’angolo e, dalla battuta successiva, Petermann (26’) incorna la sfera che sbatte contro il palo interno prima di finire in rete. Finalmente il Foggia adesso potrebbe esprimersi al meglio. Peralta (29’) con una bella azione personale, manca il bis grazie ancora al prodigioso intervento di Lewandowski. Il Messina, intanto, non avendo più nulla da perdere, prova a sorprendere gli avversari. I neo entrati Grillo (34’) e Catania (36’) con le loro insidiose conclusioni mettono in apprensione lo Zaccheria. Soffre il Foggia ma riesce a portare a casa i tre punti che lo fanno allontanare ancor più dalla zona calda.
FOGGIA-MESSINA 1-0
FOGGIA (3-5-2): Dalmasso 6.5; Sciacca 6, Di Pasquale 6, Rizzo 6 (13’ st Ogunseye 6); Garattoni 6, Frigerio 6, Petermann 6.5, Peschetola 5.5 (13’ st Di Noia 6), Costa 6; Peralta 6.5 (44’ st Leo sv), Vuthaj 5.5 (44’ st Tonin sv). In panchina: Illuzzi, Nobile, Chierico, Rotoli, Nicolao, Iacoponi, Battimelli, Odjer. Allenatore: Gallo 6.5.
MESSINA (3-4-3): Lewandowski 7; Angileri 6, Ferrini 5.5, Filì 6 (37’ pt Trasciani 6); Konate 6.5 (1’ st Fazzi 6; 22’ Fiorani 6), Fofana 6, Marino 6, Versienti 5.5; Zuppel 6, Balde 5 (14’ st Grillo 6), Iannone 5 (1’ st Catania 6). In panchina: Daga, Napolitano, Berto, Curiale. Allenatore: Cinelli (al posto dello squalificato Auteri) 5.5.
ARBITRO: Ancora di Roma1 7.
RETI: 26’ st Petermann.
NOTE: cielo nuvoloso, terreno in discrete condizioni. Spettatori 2.000 circa. Ammoniti: Konate, Rizzo, Trasciani, Fofana, Di Pasquale, Fazzi. Angoli: 3-2 per il Foggia. Recupero: 2’, 3’. All’8’ st Lewandowski ha parato un rigore calciato da Petermann. Nella foto il gol vittoria di Petermann

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