di Redazione

Foggia, 8 febbraio 2021.
Preg.mo Commissario Straordinario con la presente, oltre che riconoscerle i meriti a favore del nostro policlinico, intendiamo anche testimoniare le conquiste realizzate dall'Ematologia foggiana grazie al lavoro dell'Ail e del dottor Celestino Ferrandina. Il bravo medico, oltre che individuare la malattia e la giusta terapia, deve mettersi in gioco con la propria umanità, dando attenzione alle fragilità non solo fisiche, anche psicologiche del malato. “Empatia” è una parola bellissima, che spesso, purtroppo, manca nel vocabolario dei medici, ma non è il caso del dottor Ferrandina. Ha avuto un bravo maestro, il dottor Michele Monaco, dal quale ha imparato a consolare oltre che curare, a stringere una mano per incoraggiare, ad asciugare una lacrima, quando è necessario. Sa mettersi in gioco con la sua professionalità, ma anche con un forte spirito di sacrificio a favore dei malati e della struttura in cui opera. Tutto ciò viene testimoniato da chi lo incontra ogni giorno in corsia, i pazienti e i loro familiari in primis, e poi dal personale sociosanitario che con lui collabora per una realtà di eccellenza come l'Ematologia foggiana. Sappiamo bene che la logica del cuore non è in sintonia con la logica dell'organizzazione aziendale, peculiare della realtà sanitaria italiana, ma noi Le chiediamo con il cuore aperto e sincero di non distruggere tutto quanto è stato creato a partire dal 1989, grazie al compianto dottor Monaco e al nostro stimatissimo dottor Ferrandina. Abbiamo appreso dalla stampa della prova consorsuale che avrebbe decretato una graduatoria di tre possibili nomi per la direzione della struttura e abbiamo anche appreso della lodevole iniziativa di un sindacato per potenziare la stessa struttura sdoppiandone le funzioni realizzando così anche un supporto universitario. Noi siamo qui a chiederLe ancora un a volta di non modificare l'attuale assetto direzionale dell'Ematologia, così egregiamente diretta dal dottor Ferrandina e dalla sua equipe, con la quale tutti noi abbiamo instaurato un rapporto che va ben al di là delle mere cure mediche ma che rappresenta quel “quid” in più che la sanità di ogni territorio dovrebbe avere e su cui ci siamo espressi sopra. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovarlo qui nella nostra terra. La preghiamo, dunque, di non modificare alcunchè, accettando, come è giusto che sia, eventuali apporti non modificativi della realtà esistente, nella direzione di uno sdoppiamento utile ad un possibile potenziamento della struttura. Al contempo, sottolineiamo che il comitato chiede l'intervento, ognuno per la propria competenza, delle massime autorità presenti sul territorio di Capitanata e dell'intera Puglia per tutelare una realtà sanitaria d'eccellenza e le sue competenze operative Con stima
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