Foggia, 19 aprile 2025. Per il Foggia, la gara col Messina doveva essere quella che avrebbe dovuto chiudere definitivamente i giochi per salvare la categoria. Invece gli uomini di Mister Zauri sono clamorosamente usciti sconfitti (1-2) da un tonico Messina che, alla luce di quanto fatto vedere allo Zaccheria, non merita assolutamente l’ultima posizione in classifica ed anzi sembrerebbe la squadra più accreditata per salvarsi, almeno sul campo. Già, perché la squadra siciliana è in autogestione da diverso tempo e sull’orlo del fallimento ma ha avuto il merito di compattarsi e sta esprimendo il meglio proprio in queste ultime e decisive battute. Al contrario del Foggia che, a causa dei noti problemi societari, ha letteralmente mollato e con sei sconfitte consecutive e l’insidiosa e quasi proibitiva trasferta di Picerno, è la maggiore imputata alla disputa dei playout e più indiziata alla retrocessione. Che alla fine dei conti potrebbe risultare indolore anche in considerazione delle poche possibilità di un cambio al vertice del club che porterebbe inevitabilmente alla mancata iscrizione al campionato. Nell’aria c’è un clima di rassegnazione che non promette nulla di buono e nel poco tempo a disposizione da qui a giugno si spera possa succedere qualcosa. Passando alla brutta prestazione dei rossoneri, l’approccio alla gara non è stato dei migliori per un match fondato sulla forza dei nervi. Il Messina è subito apparso molto più concentrato e sin dalle prime battute ha messo gli avversari alle corde. Con un gioco lineare, di prima, con passaggi filtranti che hanno spesso messo in seria difficoltà gli “imbambolati” undici in maglia rossonera. Le palle gol a disposizione dei peloritani sono cominciate a fioccare allo Zaccheria e prima Luciani (13’) e poi Dumbreanu di testa, nella stessa azione, hanno mancato per un soffio il gol a due passi dalla porta. Subito dopo Tordini (14’) dalla distanza ha timbrato la traversa. Gli ospiti hanno dominato e disposto degli avversari a proprio piacimento e puntuale è arrivato il gol che ha sbloccato il risultato. Garofalo, preciso e puntuale col suo cross, ha pescato Luciani (26’) al centro dell’area che di testa l’ha messa alle spalle di Perina. Il Foggia non è riuscito a reagire, risultando in balìa degli ospiti. Così l’ex Garofalo (35’) ha cercato l’angolo basso alla sinistra di Perina ma non l’ha trovato. Per vedere la prima azione del Foggia c’è voluta un’azione del tutto casuale. Orlando (37’) ha rubato palla a un avversario e provato il diagonale che però è terminato fuori bersaglio. Dopo qualche minuto, alla seconda occasione il Foggia è riuscito a pareggiare i conti. Emmausso ha superato il diretto avversario e servito al centro dell’area per l’accorrente Orlando (40’) che ha infilato la palla in rete. Il gol dell’1-1 ha acceso gli animi e il Sig. Mirabella, ha dovuto faticare non poco per far tornare la calma in campo. Tra il parapiglia nell’occasione descritta e il fitto lancio di rotoli di carta dalla curva nord attorno al 20’, si è giocato fino al 51’. Proprio nel recupero il Messina è risalito alla ribalta. Ed ha prima sfiorato il vantaggio con Tordini (48’) dalla lunghissima distanza con la palla destinata all’incrocio sulla quale Perina è volato a deviarla in angolo. Nell’ultimo giro di lancette del recupero però il Messina ha pescato, meritatamente, il jolly. L’azione è stata identica a quella del primo vantaggio, con gli stessi protagonisti. Garofalo ha crossato al centro per l’inzuccata vincente ancora di Luciani che ha preso il tempo all’incerto Salines, e siglato l’1-2. Nella ripresa Mister Zauri ha inserito Danzi e Zunno per Pazienza e Emmausso. La gara dei satanelli è scesa di tono e il Messina ha badato ad amministrare il prezioso vantaggio. Le cervellotiche scelte di Zauri non si sono esaurite con i primi cambi. Infatti poco dopo ha gettato nella mischia anche il “fantasma” Sarr per Santaniello e Kiyne e Touho per Gala ed Orlando, riducendo ai minimi termini le possibilità di poter minimamente impensierire il Messina. Infatti, per l’intera seconda frazione il Foggia ha fatto il solletico agli avversari che hanno potuto comodamente portare in riva allo stretto una preziosa vittoria che fa morale e che gli assegna la palma della squadra più in forma tra quelle che rischiano la retrocessione. Per il Foggia è il sesto doloroso ko. E nel prossimo turno a Picerno si potrà battere il record di sconfitte consecutive.
FOGGIA-MESSINA 1-2
FOGGIA (4-3-3): Perina 6; Silvestro 5.5, Salines 5, Camigliano 5.5, Felicioli 5.5; Gala 6 (32’ st Kiyine sv), Da Riva 5.5, Pazienza 6 (1’ st Danzi 6); Orlando 6.5 (39’ st Touho sv), Santaniello 6 (14’ st Sarr 5), Emmausso 6 (1’ st Zunno 6). In panchina: De Simone, De Lucia, Marzupio, Dutu, Parodi, Brugognone. Allenatore: Zauri 5.
MESSINA (4-3-2-1): Krapikas 5.5; Gyamfi 5.5, Gelli 5.5, Dumbravanu 5.5, Lia 5 (36’ st Haveri sv); Crimi 6, Buchel 6 (42’ st Marino sv), Garofalo 7 (42’ st Chiarella sv); Petrucci 6, Tordini 6.5 (30’ st Pedicillo 5.5); Luciani 7.5 (36’ st Costantino sv). In panchina: Curtosi, Ingrosso, Mameli, Vicario, Morichelli. Allenatore: Gatto 7.
ARBITRO: Mirabella di Napoli 6.
RETI: 26’ e 51’ pt Luciani, 40’ Orlando.
NOTE: cielo sereno, terreno in buone condizioni, spettatori 5.284. Ammoniti: Luciani, Pazienza, Silvestro, Buchel, Crimi, Emmausso, Krapikas. Angoli: 12-2 per il Messina. Recupero: 6’, 7’.