di Salvatore Panza
In Psicologia, la tecnica del focus
consiste nel focalizzarsi su un fatto positivo per rendere praticamente
inesistenti le cose negative. Per spiegarti meglio ti faccio un esempio. Se sei
un alunno o lo sei stato, ti ricorderai sicuramente quando tornavi da scuola
con un bel voto. Un bell’otto in matematica totalmente inaspettato. Ed eri
felicissimo. Non esisteva niente se non quel voto.Insomma, qualunque altra cosa
fosse successa quel giorno, di positiva o negativa, non ti importava
assolutamente. Avevi preso quel voto ed era già una giornata fantastica. Eri
assolutamente focalizzato su questo risultato. Focalizzandosi su una cosa
positiva si rende tutto nel contempo più positivo.
Molte persone, invece, fanno
esattamente il contrario: si focalizzano costantemente su cose negative rendendo
tutta la loro esistenza molto più brutta di quanto lo sia in realtà (come
accade nella depressione).Per quanto tutto ciò che ti circonda
possa essere buono e positivo, infatti, puoi sempre trovare qualcosa che non
rispecchia le tue aspettative e focalizzare la tua attenzione su ciò che non va
nella vita è il modo migliore per essere infelici. La maggior parte delle
persone focalizza la propria attenzione su ciò che non può in nessun modo né
influenzare né ancor meno controllare, anziché su ciò che può invece
determinare. Molti vivono orientati al futuro (spesso foriero di preoccupazioni)
o al passato (generando rimpianti, rimorsi e tristezza), anziché vivere nel
presente, nel “qui e ora”.
Le
persone di successo sanno controllare il proprio focus. Noi abbiamo il potere
di decidere su cosa focalizzarci e quindi abbiamo la possibilità di cambiare
stato d’animo in ogni momento.
Come?
Attraverso uno strumento facile e immediato: le domande.
Le
domande che ti fai determinano ciò su cui ti focalizzi, su cui orienti la tua attenzione
e sono il modo più semplice che abbiamo a disposizione per spostare il nostro focus
o quello di qualcun altro. Se ci poniamo delle domande depotenzianti, il nostro
cervello troverà delle risposte depotenzianti; viceversa se ci poniamo delle
domande potenzianti otterremo risposte potenzianti che ci faranno star bene
creando dentro di noi uno stato d’animo produttivo.
In
genere, di fronte ad una difficoltà o ad un problema da risolvere le domande
che iniziano con “come” sono molto
più produttive delle domande che iniziano con “perché”, le quali tendono a non
fornire risposte costruttive, al contrario delle prime, che ci stimolano a
pensare alle soluzioni, muovendoci nella direzione del “posso farlo!”
Ecco
alcuni buoni esempi di domande potenzianti:
- “Come
posso dare il mio meglio in questa situazione?”
- “Come
posso raggiungere il mio obiettivo?”
- “Come
posso migliorare questo?”
- “Come
posso migliorare me stesso?”
- “Come
posso comunicare al meglio con questa persona?”
Saper
porre a se stessi domande costruttive, soprattutto nei momenti difficili, è
un’abilità davvero in grado di fare la differenza nella qualità della nostra vita.
Se
riesci anche nei momenti più difficili a pensare a ciò che di bello c’è nella
tua vita (e non perdere la lucidità) potrai vivere in pace con te stesso e
avere la lucidità e la forza per affrontare quei momenti.
Se avete dei
quesiti da porre a Salvatore Panza scrivete nell’area commenti o, se preferite
una comunicazione privata, inoltrateli direttamente alla casella di posta del
Dottore: salvatore_panza@virgilio.it . Per altre informazioni visitate il sito:
www.salvatorepanza.it oppure telefonate al 340.2351130

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