di Giusy Carbonaro

Ho un fiore in mano forse Ho un fiore in mano forse. Strano. Nella mia vita deve esserci stato un giardino un tempo. Nell’altra mano stringo una pietra. Con fiera grazia. Nessun sospetto per preavvisi di mutamenti, sentore di difese piuttosto. Nella mia vita deve esserci stata ignoranza un tempo. Sorrido. La curva del sorriso, il cavo del mio umore somiglia a un arco ben teso, pronto. Nella mia vita deve esserci stato un bersaglio un tempo. E predisposizione a vincere.
Lo sguardo affondato nel peccato originale: assapora il frutto proibito dell’attesa. Nella mia vita deve esserci stata fede un tempo. La mia ombra, nient’altro che un gioco del sole. Addosso un’uniforme d’incertezza. Non ha ancora fatto in tempo ad essermi compagna o delatrice. Nella mia vita deve esserci stata abbondanza un tempo. Tu non ci sei. Ma se c’è un precipizio del paesaggio se io sto sull’orlo con un fiore in mano e sorrido, vuol dire che da un momento all’altro arriverai. Nella mia vita deve esserci stata vita un tempo.
Kiki Dimoulà

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