di Rina Di Giorgio Cavaliere
L’osservazione di alcuni fenomeni, in cui il cambiamento sia più
direttamente collegabile al passare del tempo, aggiunge quella dimensione
temporale che costituisce un elemento fondamentale del concetto di mutamento
dal punto di vista storico. Nasce anche dall’osservazione dei più evidenti
segni di cambiamento, che avvengono nella realtà da noi direttamente vissuta e
percepita; ad esempio il cambio delle stagioni, l’invecchiamento di un oggetto,
i mutamenti avvenuti nella nostra persona, la trasformazione degli spazi che ci
circondano. Tutti offrono spunti per le nostre osservazioni. Allo stesso modo
la costruzione del concetto di cambiamento trova il suo alimento nel lavoro degli
studiosi, che ci aiutano nella ricerca del “vero” per conoscere alcune civiltà
sepolte.
Di recente i geologi hanno presentato i primi risultati di un
anno di ricerca scientifica sul sito archeologico di Selinunte, in Sicilia. Con
la conoscenza degli strati più profondi del terreno su cui i greci decisero di
insediarsi, vogliono tramandare nel futuro il patrimonio straordinario di
Selinunte. Il valore della civiltà greca (pensiero, cultura, politica, arte,
tecnica) supera di gran lunga il tempo delle vicende di questo popolo, tanto
che ha ancora profondi innesti in molte civiltà odierne. Come mai la loro
storia è così importante?
Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.) tenta una spiegazione
scientifica del fenomeno (Politica I,7), evidenziando per primo il fattore ambientale.
La Grecia, posta in una situazione geograficamente ideale, ha plasmato un
prodotto umano dotato in modo superlativo di intelligenza e coraggio. L’uomo di
Aristotele è l’Ulisse di Omero con molteplici virtù, ricco di iniziative e
protagonista di imprese audaci. Imperituro rimarrà il valore dei suoi
eroi, come recita il canto del poeta Simonide per i caduti alle Termopili: “. .
. Coi prodi nella stessa pietra, / abita ora la gloria della Grecia”.
Un secondo aspetto della grandezza ellenica è riferito alla “perfezione
politica”, che permette di vivere continuamente in libertà, perché la vita
politica è ordinata da “governi possibilmente perfetti”. Il cammino della
Storia è una lunga ricerca della libertà e questo sentimento è presente in ogni
popolo. Il filosofo scrive ciò di cui è testimone con descrizione limpidissima
e densa di attualità, che può fare testo anche alle democrazie moderne. Ne riportiamo
un breve tratto: “L’autorità suprema appartiene all’assemblea popolare in tutte
le materie e in nessuna, o nel minor numero possibile, ai governanti: oppure in
quelle più importanti appartiene al Consiglio. . . “ (Politica VI, 2).

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