di Rina Di Giorgio Cavaliere
Non molti anni or sono, nella prima sessione speciale
della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (20 novembre 1989, ratificata
dall’Italia con legge n. 176 del 27 maggio 1991), si sono riuniti i governanti
dei 195 paesi firmatari. Negli incontri successivi sono stati presentati i
rapporti periodici sui bambini uccisi ogni anno da malattie che possono essere tolte
con campagne di prevenzione, sui bambini che ancora soffrono di malnutrizione o
sono vittime di guerre, su quelli che, nell’era della tecnologia più avanzata,
non sanno leggere e scrivere.
Questa infanzia, abbandonata anche dalle nazioni più
ricche, necessita di azioni, progetti mirati per dare attuazione a quei diritti
fondamentali, che devono essere riconosciuti e garantiti a tutte le persone di
minore età: avere una famiglia, una casa, mezzi di sostentamento adeguati, cura
e assistenza, istruzione, poter parlare ed essere ascoltate. Certamente tutti abbiamo
queste informazioni, tuttavia il messaggio del Natale esprime un bisogno più forte
di condivisione e di unità, come ci ha ricordato il Christams Jumper Day del 15
dicembre 2017; giusta occasione per approfondire gli articoli della predetta Convenzione
da parte di oltre settecento scuole italiane con raccolta fondi e per sostenere
le iniziative proposte a livello mondiale. Dobbiamo contrapporre alle parole
vuote i concetti, le ipotesi fondate sulla possibilità di attuazione e al
parlare oscuro il discorso onestamente lineare.
Rilanciare, oltre a ciò, l’annuncio augurale e
universale di speranza e di pace, perché l’Avvento, l’attesa della salvezza
coinvolge gli uomini di tutto il mondo. “Vi darò un cuore nuovo” ricorda
Ezechiele. Questa, a nostro avviso dovrebbe essere l’idea guida di una
riscoperta del Natale. Non possiamo ricordare la festività natalizia, senza
parlare del Presepe (da prae-saepire, circondare con siepe, in riferimento alla
mangiatoia), perché a Betlemme il Bambino Gesù ha capovolto la tavola dei
valori, mentre i nomi dei governanti sono stati sommersi dal tempo, i piccoli,
gli artigiani e i pastori passano trionfanti all’eternità: “Ha rovesciato i
potenti dai troni / Ha innalzato gli umili” (Lc 1, 52).

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