di Rina Di Giorgio Cavaliere
Spesso vediamo sfilare
davanti a noi gruppetti di ciclisti con le maglie variopinte e le biciclette luccicanti,
seguiti dall’auto dello sponsor. Quest’anno il corridore Tom Dumoulin, a
Milano
il 28 maggio, si è aggiudicato il Giro d'Italia 2017, diventando il primo olandese in cento edizioni a vincere la corsa
rosa. In gennaio, febbraio e marzo, sistematicamente, si allenano lungo le strade della
riviera dei fiori, perché hanno bisogno di abituare il loro organismo al clima
particolare del luogo nel quale poi parteciperanno alla prima corsa della
stagione: la Milano-San Remo.
Per chi progettava una bicicletta all’inizio
dell’Ottocento le possibilità erano molte e diverse da quelle che conosciamo.
Nonostante sia uno strumento costruito dall’uomo, quindi per definizione
razionale, e per l’uomo, resta un oggetto che suggerisce una quantità di
domande, ad esempio perché non si cade. In realtà si cade continuamente, ma
ogni volta si riesce a raddrizzarsi; quando la velocità è sostenuta basta
curvare leggermente per riacquistare l’equilibrio, ma se la velocità è bassa, è
necessario sterzare fortemente. In tutto ciò risulta essenziale il ruolo
dell’attrito sul pavimento, in assenza del quale non sarebbe possibile
correggere un’incipiente caduta.
E’, quindi, uno strumento costruito per andare veloci,
benché ciò non costituisca una condizione necessaria al suo funzionamento. Ha
raggiunto la forma attuale attraverso una lunga serie di perfezionamenti, che
sono passati per tentativi ed errori. Gli uomini che hanno contribuito a tali miglioramenti
non erano generalmente studiosi di fisica, ma la fisica ci può aiutare a
comprendere i motivi per cui si è arrivati alle soluzioni tecniche che conosciamo,
invece che ad altre. Tra le numerose modifiche operate sui modelli standard
oggi evidenziamo la bicicletta a pedalata assistita con aggiunta di un motore e
la bicicletta elettrica, più pratica e rapida dell’auto ed estremamente
silenziosa.
Tante le ragioni per passare alla bicicletta: è ideale per i brevi
spostamenti cittadini, è economica, in più costituisce un’alternativa
ecosostenibile, come ci ha ricordato l’Onu con la giornata mondiale
dell’ambiente del 5 giugno. Per spostarsi, dunque, è utile avvalersi di una
bicicletta, ma alla guida è fondamentale rispettare in tutto e per tutto le
norme della circolazione stradale con la stessa attenzione di un motociclista o
di un automobilista, perché può costituire una impressionante fonte di rischio,
purtroppo confermata dai recenti e dolorosi fatti di cronaca, di cui siamo
venuti a conoscenza attraverso i media. In molte città, per limitare il
traffico stradale e incrementare l’uso di questo mezzo ecologico, sono state
predisposte delle piste ciclabili. Per la sicurezza stradale, infine, è
necessario tenere il proprio mezzo in perfetta efficienza, consolidare le
abilità della guida e non scambiare la strada per una pista.
.

|