di Rina Di Giorgio Cavaliere
E’ stata
definita long life l’educazione degli adulti; più che un diritto è una chiave
per il XXI secolo, una condizione per la piena partecipazione nella società e
la promozione della democrazia, della giustizia, della vivibilità nelle città .
. . Questo pensiero espresso dall’UNESCO già da alcuni anni è di notevole
portata e di grande attualità. Si avverte più che mai la necessità di
trasformare la teoria in pratica, affinché il nostro cammino superi le incertezze
e i disorientamenti, che spingono gli esseri umani ad erigere o esasperare
barriere religiose, culturali e sociali o ad accettare tutto e tutti in maniera
acritica e indiscriminata e proceda verso un obiettivo comune e condiviso:
l’accrescimento delle conquiste civili ottenute da tutte le persone che abitano
e hanno abitato questo pianeta.
I mezzi
d’informazione, che in particolare nelle pagine politiche e in quelle culturali
restano punto di riferimento fisso, occasione per riflettere su momenti e fatti
della storia recente, continuano a dedicare ampio spazio alle notizie sui
migranti che cercano di entrare nei nostri Paesi, per trovare accoglienza.
Negli articoli e nelle interviste è chiamato spesso in causa il trattato di
Schengen, le cui operazioni di preparazione si sono svolte nell’arco degli anni
dal 1985 al 1996. E’ stato firmato nella piccola cittadina lussemburghese,
confinante con la Francia e la Germania, tra alcuni Stati membri dell’Unione
europea e Stati terzi. Lo spazio Schengen è composto attualmente da ventisei
paesi, di cui ventidue membri dell’Unione europea, oltre a Islanda,
Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Oggetto del trattato è il controllo delle
persone, da non confondere con il controllo doganale sulle merci, abolito tra gli
Stati membri dell’Unione europea dal 1° gennaio 1993 con la caduta delle
frontiere.
Il percorso
dell’unificazione europea inizia al termine della seconda guerra mondiale,
anche in conseguenza delle opinioni politiche e filosofiche espresse da alcuni politici
e pensatori illuminati quali Robert Schuman, Jean Monnet, Konrad Adenauer,
Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli, Henry Spaak, Winston Churchill. L’idea che
sta alla base dell’integrazione europea è la costruzione di un ordine di pace,
di riconoscimento e promozione della dignità umana, che abbia continuità nel
tempo attraverso l’associazione di vincitori e vinti della seconda guerra
mondiale in un organo istituzionale fondato sul principio di uguaglianza.
Con il
trattato di Parigi del 1951, è istituita la Comunità Economica del Carbone e
dell’Acciaio (CECA) tra i sei stati fondatori. Nel 1957 le stesse nazioni
firmano a Roma i trattati istitutivi della Comunità europea per l’energia
atomica (EURATOM) e della Comunità Economica Europea (CEE). L’unificazione
europea assume nuovi significati con il trattato sull’Unione europea firmato a
Maastricht nel 1992: la realizzazione di un’unione monetaria entro il 1999,
l’istituzione di una cittadinanza europea, la creazione di una politica estera
e di sicurezza comune, la creazione di un’organizzazione comune per l’ordine
pubblico e la giustizia. Il trattato di Amsterdam ha rafforzato l’azione
politica e i mezzi a disposizione dell’Unione europea per la collaborazione
giudiziaria, la libera circolazione delle persone, la politica estera e la
sanità pubblica.

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