di Rina Di Giorgio Cavaliere

Siamo ritornati all’ora solare e la domanda che da più parti viene posta concerne il consumo di elettricità di questi mesi: in termini di costi con l’ora legale l’Italia ha risparmiato 93,7 milioni di euro. Sappiamo che dal 1996 tutti i paesi dell'Unione europea più la Svizzera hanno adottato lo stesso calendario per l'ora legale, poiché le richieste di potenza elettrica nel corso delle ventiquattro ore sono variabili e creano un andamento dei carichi che ha un minimo nelle tarde ore notturne e un rapido incremento alla ripresa dell’attività diurna. L’Italia, come altri paesi industrializzati, a cominciare dall’Ottocento si è trovata nella situazione di dover far fronte a una domanda sempre crescente di energia dovuta all’industrializzazione, al migliorato tenore di vita e all’aumento demografico. Lo sfruttamento delle risorse idroenergetiche per la produzione di corrente elettrica è iniziato sin dal 1892, quando le forze idrauliche in grado di produrre corrente elettrica furono suddivise in molte piccoli impianti. Nel 1902 la potenza complessiva raggiungeva i 250.000 Kw e nel 1922 era di 1.500.000 Kw con una produzione annua di 5 miliardi di kwh, mentre nel 1942 era di 5.500.000. Solo nel 1953, dopo le ricostruzioni del secondo conflitto mondiale, la potenza installata passava a otto miliardi kwh e nel 1973 a quindici miliardi. L’utilizzo di questa forma energetica nel nostro paese è stato più ampio che in altri e il suo ruolo non si limita a fornire energia proveniente da una fonte primaria, ma assolve compiti di regolazione della rete e di intervento nelle situazioni d’emergenza, per far fronte ai picchi di carico. Negli anni le limitate risorse energetiche tradizionali (petrolio, carbone, gas naturale) hanno reso necessario il ricorso a fonti alternative; dal 1950 si è verificato un intervento progressivo della fonte termica con un aumento sempre più considerevole, passando dal 5% del 1942 al 31% del1963. Gli studiosi confermano ancora oggi che i mutamenti climatici e lo sfruttamento delle risorse sono collegati, condizionano i cambiamenti climatici, e che l’economia (psicologia sociale legata allo scambio di beni e servizi) deve necessariamente uniformarsi alla scienza. Per quanto riguarda il fabbisogno energetico negli anni futuri, l’umanità dovrà sempre più far ricorso alle fonti alternative d’energia come l’eolico o il fotovoltaico; sperimentare e mettere in atto nuove tecnologie che possano garantire energia sufficiente per tutti, ecologicamente pulita e a un costo economicamente conveniente.

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