di G.C.

Foggia, 27 ottobre 2014.
E dopo i vari spot di promozione dell’Amministrazione Comunale (campagne anti immigrati, pseudo piani di eliminazione buche stradali, pseudo interventi contro il degrado urbano e via dicendo), la maggioranza approva il bilancio provvisorio che comporta un aumento medio delle tasse comunali del 18% pari a 117,58 euro per ogni abitante, un ottimo risultato per chi aveva promesso di ridurre le tasse comunali. A poco serve la scusante che “questa amministrazione deve approvare atti ereditati dall’amministrazione Mongelli” perché tutte le scelte amministrative sono state lasciate alla nuova amministrazione, dalla determinazione delle tasse comunali sino alla determinazione dei servizi passando per la rinuncia a promuovere la società partecipata dei servizi (pulizia scuole ed edifici comunali, piccole manutenzioni e illuminazione solo per citarne alcuni). A poco serve anche la scusante dell’adesione al “salva enti” che, se ha allontanato la dichiarazione di dissesto del Comune, ha imposto l’innalzamento all’aliquota massima delle tasse comunali perché le nuove disposizioni in materia permettono di alleviare il carico fiscale per le fasce deboli agli enti, che come il nostro, hanno optato per applicare l’ulteriore aumento dello 0,8 per mille sulla TASI. Quale sia la filosofia che ispira questa amministrazione è stato palesato dagli aumenti che colpiranno una vasta platea di contribuenti, compresi quelli a basso reddito. Filosofia che viene confermata dalle dichiarazioni dell’assessore al bilancio che annuncia una riduzione dei fitti passivi dovuti a causa dell’emergenza abitativa e una riduzione delle spese per il riscaldamento per tutti gli uffici comunali, dichiarazioni che confermano la volontà di lasciare sfrattare le oltre 200 famiglie che aspettano una casa da oltre 15 anni, dichiarazioni che fanno presagire un inverno al freddo per gli impiegati comunali sperando che non sia messo a rischio anche il riscaldamento delle scuole dell’obbligo. Ridicola l’affermazione di voler proseguire la realizzazione degli interventi necessari alla città ricorrendo alla formula del “project financing” finanziato al 75% da soggetti non pubblici perché, ci domandiamo, quale ritorno economico avrà un privato dal rifacimento delle strade? Quale ritorno economico dalla messa a norma delle scuole dell’obbligo? Il vero pericolo, come dimostra il project financing per l’ampliamento del Cimitero, è che dietro questa affermazione vi sia l’intento di realizzare opere che aumentino il costo dei servizi resi. Eppure, con i soldi derivanti dall’adesione al “salva enti” vi era la possibilità di procedere alla riorganizzazione dei servizi comunali partendo dalla loro reinternalizzazione reimpiegando utilmente quanti lavoravano in Foggia servizi, AMIU gestioni perché, come dimostrato dalle spese per l’illuminazione pubblica, lasciare esternalizzati i servizi comporta solo un aumento dei costi degli stessi oltre a generare “perplessità” sui criteri di assunzione dei lavoratori come le polemiche su CNS (manutenzione del verde) e AIPA testimoniano. Per questi motivi non possiamo che bocciare senza appello quanto approvato dal Consiglio Comunale ed esprimiamo la nostra forte preoccupazione per la tenuta sociale a seguito delle affermazioni su come questa giunta vuole affrontare l’emergenza abitativa. Se proseguiranno su questa strada resterà solo la mobilitazione popolare per far ragionare questa maggioranza che, proseguendo su questa strada, porterà alla rovina quanti oggi sono in sofferenza sociale.
Fiorenzo Giorgio Cislaghi

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