di Gerardo Leone

Foggia, 29 marzo 2014.
In riferimento alle dichiarazioni rese dalle RSU di ex Amica, circa l’andamento dei lavori del consiglio comunale ultimo, si esprime tutto il rispetto e tutto l’apprezzamento per l’opera svolta dai sindacati nella storica vertenza che riguarda il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti della città.
Rispetto che non sembra trapelare ,tuttavia, dal comunicato stampa dei sindacati, nei confronti delle forze di opposizione, che pur in un recente passato, furono da questi insistentemente interessati per le legittime tutele dei loro sacrosanti diritti e per la conservazione del posto di lavoro.
L’opposizione di centrodestra ,a tal riguardo, come è noto a tutti e come sembra che i sindacati abbiano dimenticato, si è sempre battuta per la conservazione del posto di lavoro degli ex lavoratori Amica e Dauniambiente, difendendoli pubblicamente, da infamanti accuse mosse da più parti , anche in Aula da ben altri consiglieri comunali.
IL fatto poi che oggi accusino l’opposizione di strumentalizzazione ed irresponsabilità, appore nuovo, risibile e privo di cognizioni politico-amministrative dal momento in cui in ogni ambito amministrativo che si rispetti, è la maggioranza che governa, che decide e che spesso impone, che deve assicurare il numero legale e non l’opposizione, come ingiustamente affermano le forze sindacali, che è bene rimarcare, svolgono invece un ruolo di controllo e non di ruota di scorta, come apoditticamente immaginato da qualcuno.
Quella opzione di controllo che ,con coscienza e responsabilità, è stata correttamente esercitata in Aula, quando con la pregiudiziale, prevista dalla legge, oltre a questioni di carattere formale, sono state denunciate gravi irregolarità, anche di carattere penale, che i sindacati stessi, invece di dimostrare superficialità, avrebbero dovuto affrontare per superale e non mettere, così, in discussione ne il futuro servizio e neppure i posti di lavoro.
Le irregolarità denunciate in Aula, che non potranno non avere un seguito presso altre istituzioni, riguardano principalmente : 1)l’inesistenza della delibera del consiglio comunale di Bari per la cessione delle quote Amiu; 2)valutazione valore Amiu fatta da soggetto di Bari, senza gara e senza avviso pubblico; 3)l’inesistenza della perizia del Tribunale di Bari sugli immobili a base acquisto quote/Amiu; 4)particelle dei cespiti immobiliari non corrispondenti catastalmente; 5)inesistenza di accatastamento degli immobili a base acquisto quote; 6)inalienabilità, prevista ampiamente dalla legge in materia, dell’impianto di stabilizzazione;
Nel ricordare a tutti, che sulla vicenda incombono diverse inchieste giudiziarie , nel respingere al mittente interessi di natura elettorale, addebitabile invece ad una sinistra autrice di una importante e delicata delibera portata in consiglio comunale in piena campagna elettorale, si invitano tutte le parti interessate ad un proficuo e corretto dialogo sulla vicenda ,fortemente improntata su canoni di legalità e di legittimità, poiché ogni scostamento pur se minimo da questi valori, sarà immediatamente stigmatizzato presso le autorità competenti, visti anche i toni vagamente ed inutilmente intimidatori messi in campo.
Circa, poi, ”lo scandalo “,delle dichiarazioni del sottoscritto in Aula riguardanti la necessità delle organizzazioni sindacali di approfondire la delibera di acquisizione delle quote Amiu, si sottolinea che tale richieste venivano sollecitate, nel bel mezzo dell’intervento, dai consiglieri Ventura e Perulli, per cui volentieri ci si era adeguato ad uno atto che sembrava essere di cortesia e non di altro. Essendo nota la serietà degli amministratori succitati non vi possono essere dubbi sulla veridicità del suggerimento offerto
Per l’opposizione di centrodestra Bruno Longo

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