di Giovanni Dello Iacovo

Foggia, 19 novembre 2013.
«Tutti gli interrogativi che solleva la sospensione della gara per il prolungamento della pista dell’aeroporto “Gino Lisa” portano a una responsabilità precisa della Regione Puglia che ha il dovere di rendere conto alla città di Foggia del suo operato come Amministrazione e come proprietaria del 99,414 per cento delle azioni della società Aeroporti di Puglia». Sono le parole con cui inizia la lettera che il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Piemontese, ha indirizzato al presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, chiedendogli «di essere ricevuto per un incontro da cui scaturisca un’iniziativa congiunta delle due Assemblee rappresentative, trattandosi di un infortunio che colpisce un’infrastruttura di valenza nazionale inserita nella dichiarata cornice strategica della specializzazione e complementarietà dei quattro scali pugliesi in concessione quarantennale ad AdP».
Piemontese ha annunciato di avere intrapreso un’altra azione, sollecitando i parlamentari eletti nella provincia di Foggia, «affinché si chiarisca ai massimi livelli possibili la questione legata alla possibile infrazione delle nome comunitarie sugli aiuti di Stato, che sarebbe realizzata da un investimento oggetto di deliberazioni del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica a valere su risorse oggetto di progressive rimodulazioni concordate anche con l’UE».
«La cosa che più amareggia – rileva Piemontese nella lettera a Introna – è l’intermittente attenzione dimostrata da Aeroporti di Puglia negli sviluppi della lunga e articolata procedura portata all’attenzione di due organismi di rilevanza nazionale: il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Puglia e Basilicata, emanazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la Commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente». «A giudicare dalla lettura degli atti allegati alle deliberazioni portate all’attenzione della nostra Assemblea – prosegue il presidente del Consiglio comunale di Foggia – si deduce chiaramente come AdP sia sostanzialmente andata a traino degli adempimenti autorizzativi in capo agli altri enti. Accelerando i passi di sua competenza solo dopo l’approvazione del Piano dei Rischi aeroportuali, evidentemente e irritualmente considerato come lo scoglio su cui si sarebbe infranta la reale volontà del Consiglio comunale di Foggia ad avere un aeroporto potenziato e funzionante».

|