Foggia, 31 dicembre 2012.
Primarie al veleno quelle appena concluse.
C’è chi afferma: sono “primarie porcellum” e chi lo afferma sono pezzi da novanta nel Partito Democratico pugliese, come Fabiano Amati, Assessore regionale alle Opere pubbliche e alla Protezione Civile, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia (presidente commissione consiliare all'Ambiente) che si sono autosospesi dal Partito Democratico nel Consiglio regionale.
E non è finita anche in Capitanata, Michele Salatto, referente dei compagni di Matteo Renzi, rileva che, Foggia capoluogo, non è rappresentata da nessun candidato, l’unico uomo è quello di Manfredonia, Michele Bordo.
Salatto spiega che la lista foggiana avrebbe dovuta essere composta da 8/9 candidati invece ce ne sono stati solo 4 e, si chiede, gli altri come saranno scelti?
Se fuori dalle primarie, dice Michele Salatto, ex assessore all’urbanistica nella gestione Ciliberti, noi preannunciamo ricorso».
Intanto fa eco quanto avvenuto in quel di Orta Nova contro la portavoce della Conferenza permanente delle Donne Democratiche di Capitanata, Maria Di Foggia, eletta per acclamazione dalle donne del PD.
Il sindaco Iaia Calvio, componente il Comitato provinciale del Partito di Paolo Campo ne ha chiesto le dimissioni per aver sostenuto in queste primarie Elena Gentile.
Insomma, secondo molti dei tesserati democratici, queste primarie hanno diviso il Partito di Bersani in Puglia ed in Capitanata, ed hanno evidenziato, una casta dirigenziale, che resiste a qualsiasi tipo di rinnovamento o di…rottamazione, inchiodata com’è alle poltrone.
I risultati: mortificata la senatrice foggiana Colomba Mongiello, proprio dalla sua città, con 5576 voti, dietro all’assessore cerignolana al Welfar Elena Gentile con 0ltre 9 mila voti. In testa il manfredoniano Michele Bordo con 13 mila voti. Silurata l’apricenese Eliosa Matera renziana poco più di 1000 preferenze.