di Gerardo Leone
Foggia, 21 febbraio 2012.
A pochi giorni dalla presentazione delle liste per il rinnovo del Direttivo provinciale e per la elezione del Segretario Provinciale del partito del Popolo della Libertà, ecco che il fuoco che covava sotto la cenere, si è ora sprigionato all'esterno con grossi focolai, che mettono in pericolo il dialogo democratico nel partito più rappresentativo della Capitanata. Lo dimostra una nota del Consigliere regionale del Pdl Leonardo Di Gioia, che parla di complotti di ex amici di AN, che non lo vogliono al timone del partito. "Noto ad esempio che l’ipotesi di una mia candidatura, che sto valutando con serenità alla luce delle adesioni che sono giunte e che eventualmente giungeranno, dice Di Gioia nella sua nota, ha provocato una levata di scudi tesa più a demolire che a costruire. Specie alcuni esponenti di primo piano dell’ex An i quali si stanno infatti impegnando esclusivamente ad impedire che io mi candidi anzichè dare un apporto al dibattito congressuale". " Non sono obbligato - continua Di Gioia- da nulla e da nessuno a correre per il coordinamento provinciale. Viceversa, nessuno, soprattutto su presupposti di mero personalismo, può pensare di vietarmi di farlo qualora decidessi". Sono parole che dimostrano che intorno al consigliere regionale si stia facendo terra bruciata, e chi lo fa sembra siano proprio alcuni suoi amici come Giuseppe La Torre, uomo di Tonio Leone, consigliere provinciale e capo gruppo del Pdl al Comune di Manfredonia, che ha giurato pubblicamente che non lo voterà e non lo farà votare mai. Probabilmente questo clima di guerra ha spinto il PDL a indire una conferenza stampa presso l'Aula consiliare di palazzo Dogana, venerdì prossimo.

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