di Redazione
CELLE
DI SAN VITO -
“Lo Sportello Linguistico è ormai una realtà ben consolidata – ha
dichiarato la sindaca di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini – sono
orgogliosa che questa attività sia portata avanti da sei donne che non si
risparmiano e lavorano con passione e determinazione”. Esprime soddisfazione il
primo cittadino del piccolo comune cellese sull’operato dello Sportello
Linguistico che, soprattutto lo scorso mese, si è adoperato per organizzare
eventi, stilare progetti e supportare in maniera encomiabile l’amministrazione
comunale in un settore importante. Lo Sportello nasce con la legge n. 482
riguardante le “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche
storiche”. Questa legge ha il pregio di aver dato attuazione all’articolo 6
della Costituzione sulla tutela delle minoranze linguistiche. E Celle di San
Vito, unitamente al vicino comune di Faeto, è l’unica isola linguistica
francoprovenzale presente nel sud Italia, riconosciuta e tutelata quale
“preziosa minoranza etnico-storico-linguistica”. Non solo, il francoprovenzale
è stato identificato dall’Unesco come lingua a rischio di estinzione e, pertanto,
inserita nell’Atlante Atlas come patrimonio culturale immateriale da tutelare.
“Lo sportello linguistico ha portato avanti un importante lavoro di recupero e
di sviluppo del patrimonio linguistico francoprovenzale – ha dichiarato la
sindaca Giannini – continueremo a valorizzare e divulgare la lingua e la
cultura francoprovenzale fornendo assistenza e consulenza anche alle scuole e
alle associazioni culturali”. Le sei donne che fanno parte della squadra dello
Sportello Linguistico sono Virginia Carosielli, Mariangela Genovese, Antonietta
Altieri, Stefania Acquaviva, Angela D’Aloia e Nausica Carosielli.
L’anno
scorso lo Sportello Linguistico ha presentato il volume “La lingua
francoprovenzale di Celle di San Vito – il dizionario”. Un testo che vuole rappresentare
uno scudo alle “pressioni” della lingua italiana e che ha come scopo la
conservazione della struttura della lingua francoprovenzale. Il dizionario sarà
uno scrigno di storia negli anni futuri, la lettura di ogni etimo con i
relativi significati incoraggerà alla conservazione della identità
territoriale.
Nel
2018, invece, lo Sportello è stato protagonista dell’apertura del “Museo della
civiltà contadina francoprovenzale” intitolato al compianto Vincenzo Rubino,
fondatore del Museo etnografico di Faeto e Celle di San Vito. La famiglia di
Rubino ha messo a disposizione della comunità antichi mezzi rudimentali, vecchi
attrezzi della vita contadina e oggetti delle abitazioni del passato. Il Museo
è suddiviso in tre sezioni: un’area ricostruisce fedelmente l’ambiente
domestico, una seconda area è dedicata ai mestieri del passato presenti nelle
botteghe mentre un’ultima area espone gli antichi strumenti della vita
contadina.
Infine,
pochi mesi fa, lo Sportello Linguistico, in collaborazione con l’associazione
“Attivamente Insieme”, ha promosso un corso di autodifesa dedicato alle donne
in un momento storico dove si riscontrano casi giornalieri di femminicidi e di
maltrattamenti e violenze contro le donne.
“Una
comunità non può e non deve perdere la propria identità che è alla base della
sua cultura e delle sue tradizioni – ha concluso Giannini – l’identità
francoprovenzale è ben radicata presso la nostra comunità e bisogna coinvolgere
soprattutto i giovani affinché continuino a tramandare questa eredità che i
nostri antenati hanno conservato.”
Le
altre minoranze linguistiche che l’articolo 6 della Costituzione tutela sono
quelle albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate, friulane,
ladino, l’occitano ed il sardo.

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