di M.P.
Monte S.Angelo, 18 ottobre 2012.
Al Parco del Gargano, alla luce di tutti i tagli effettuati, la dotazione organica sarà ridotta di quasi dieci unità!!! La spending review, tra l’altro, consentirà un guadagno irrisorio per la spesa Pubblica (circa 60 posti di lavoro), in confronto alla perdita dell’efficienza ed efficacia delle azioni dei parchi. Personale con un’età media al di sotto dei 40 anni è ben lontano dal prepensionamento; se attivate le procedure di mobilità le esperienze e professionalità attualmente esistenti non potranno essere sostituite, perché i posti resi vacanti saranno soppressi. Tutti i risultati raggiunti con fatica negli ultimi decenni, tutte le energie profuse e le risorse economiche investite per la tutela e lo sviluppo di aree di grande valore ambientale, spesso marginali, saranno rese vane. Senza la strategica azione capillare degli Enti Parco, i territori protetti saranno nuovamente oggetto di speculazione e sfruttamento indiscriminato, rischiando di cancellare le politiche ambientali richieste dalla stessa Unione Europea e sottoscritte dal nostro Paese. E’ ancora immaginabile un paese in cui si rinuncia per legge alla tutela ambientale violando in tal modo anche il dettato costituzionale! L'Italia ed il Gargano in particolare non possono permettersi una scelta così scellerata. Per questo, per scongiurare il totale fallimento della politica ambientale in Italia, il personale dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, chiede con forza: che il Governo ed il Parlamento riconoscano le speciali caratteristiche dei Parchi nazionali e che nella loro situazione vengano applicate le norme speciali di esclusione indicate nella Direttiva 10/2012 del Dipartimento della Funzione Pubblica, previste per le Amministrazioni Statali “in ragione della speciale normativa di settore, che prevede apposite e specifiche misure di razionalizzazione, e della necessità di garantire lo svolgimento di alcune funzioni primarie che fanno capo a strutture incomprimibili”.

|