di Emy Dell'Aquila

Cari amici,
vi piace la matematica? Forse tanti storceranno il naso, ma forse quello che sto per dirvi vi incuriosirà non poco. Come sapete la matematica è una scienza importantissima, ma si dice anche magica. Se oggi questo appare esagerato, non dimentichiamo che per migliaia di anni l’uomo è stato talmente impressionato dai numeri da credere che esercitassero influssi soprannaturali su ogni aspetto della vita. I quadrati magici, per l’appunto, non sono altro che schemi numerici di dimensioni diverse che assumevano vari significati. Nell’Europa medievale, per esempio, era opinione comune che racchiudessero il segreto per trasformare in oro i metalli vili, un sogno lungamente seguito dagli alchimisti. Altri, invece, credevano che essi nascondessero i segreti del cosmo, tanto che i singoli quadrati venivano poi trasformati in amuleti per propiziare la sorte. Questi, per essere davvero beneaguranti, dovevano rappresentare i pianeti più significativi sotto il profilo astrologico, viceversa avrebbero portato soltanto rovina e sventura. Tanti diranno “ non è vero ma ci credo”, ebbene questa frase che spesso viene ripetuta a proposito del mondo paranormale, sembra che la pronunciasse perfino Benedetto Croce, così almeno riferisce l’antropologa Cecilia Gatto Trocchi che nel suo libro (La storia esoterica d’Italia)che parla della passione per la magia bianca e nera o per lo spiritismo che nei primi decenni che seguirono l’Unità d’Italia noti personaggi hanno coltivato. Ad esempio, Gabriele d’Annunzio allo scoccare della mezzanotte partecipava sulla romana via Appia a riti di stregoneria sulla tomba degli Orazi; Massimo D’Azeglio,invece, evocava Camillo Benso conte di Cavuor per chiedere consigli politici; Garibaldi si interessava degli antichi riti Egizi e I Savoia erano appassionati di spiritismo. Insomma, un mondo, quello paranormale, che ha sempre affascinato la gente, famosa oppure no. E voi cosa ne pensate? Non abbiate timore a scriverlo.
Emy Dell’Aquila

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