di Emy Dell'Aquila
Cari amici,
continuiamo il nostro viaggio nei miti e nelle leggende soffermandoci a guardare il cielo. Sapete chi lo colora la mattina e la sera? La dča Aurora ( E’os per i Greci), figlia di Teia e Iperiňne, sorella di Elios ( il sole) e Selene ( la luna). Ogni mattina la dča solca il cielo preannunciando l’arrivo di Elios, la sera prepara la venuta di Selene. Aurora e’ stata rappresentata da molti pittori; alcuni l’hanno raffigurata come una dča alata, vestita di un’aureo mantello da cui piovono rose sulle terra; oppure, come nel quadro di Pietro da Cortona, su un carro dorato trascinato da due colombe, con ha seguito degli amorini. Le furono attribuiti piu’ d’un marito e numerosi amanti. Amo’ moltissimo Titňne ( suo terzo marito); l’amo’ cosi’ tanto ch quando invecchio’ lo trasformo’ in cicala. Titňne la rese madre di di Mčnnone, che mori’ per mano di Achille durante la guerra di Troia. Aurora pianse tutte le sue lacrime, che caddero sulla terra sotto forma di rugiada: la stessa che appare tutte le mattine, quando arriva l’Aurora. Che triste questa storia, vero? Ora leggete attentamente: Sapete chi fu l’umana che oso’ sfidare una dča? Aracne, sfido’ Atčna ( Minerva). Aracne era figlia d’Indmone ed era una validissima tessittrice e ricamatrice; un giorno ella si vanto’ della propria abilita’ e oso’ sfidare la dča nella pratica di questa difficile arte. Aracne creo’ una stupenda tela, nella quale raffiguro’ alcuni dei molti amori di Zeus. Atčna, sdegnata e gelosa della bravura dell’umana rivale, spezzo’ il telaio della povera Aracne e, non contenta, le spruzzo’ sul viso dei succhi di un’erba magica: la donna si trasformo’ in ragno. Il ragno, condannato per l’eternita’ a veder lacerata la sua tela ingegnosa. Ma che malvagia questa dča. Non trovate?
Vi aspetto alla prossima.
Emy Dell’Aquila

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