di Giusy Carbonaro

Carissimi,
continuiamo il nostro viaggio emozionale nelle liriche passionali di Lisablu.
In attesa
Attendo, e anelo il tramonto
di un giorno infinito, fatto di ore di pietra.
Attendo, e so che verrai a disperdere una manciata di stelle
contro questo sole testardo.
Vivo, nella culla del silenzio, sospesa in un cielo che già s'indora
in attesa, in attesa, in attesa.
E in un sussurro, d'improvviso la tua pelle.
E sottovoce, sottovoce ti vivo.
Una figlia
Così piccola, eppure così immensa.
Minuscola, ma tanto, tanto, più grande di me.
Inconsapevole, eppure forte e decisa.
Infinitamente mia, con la certezza che non mi apparterrà mai.
Sopra ogni cosa, così amata, così voluta, così desiderata, così temuta.
E ancora così voluta, perdutamente voluta, perdutamente amata.
Qui, al centro di me stessa, io e lei, lei ed io.
La mia vita che ormai è sua, finchè avrò respiro.
Di Vento, di Mare, di Vele
Strano pensare a come il vento cambi direzione e soffi sulle
cose della vita cambiandole, portandosele via o restituendocele.
E questo Vento, mi porterà via qualcosa?
Penso al tuo Vento, in questo momento. Quello che ha afferrato
la mia vita a due mani e l'ha ribaltata.
E mi zavorro. Per un istante non voglio lasciarmi soffiare via.
Per un momento, non chiedo poi tanto, voglio restare qui al
riparo. Che le acque siano pure calme. Che lambiscano la
spiaggia come al ritmo malinconico di una ninnananna di tanto
tempo fa. Ci sarà tempo per noi due. Ce ne sarà quanto ne vorrai, perché di questa mia vita ne hai fatto una vela, sospinta dall'armonia
che creiamo insieme. Ma ho bisogno anche di me stessa. E a volte, soltanto di me stessa. Ho bisogno di guardarmi allo specchio, frugare in me, in quella parte rimasta bambina che non smette di nascondersi.
Ho bisogno di realizzare che ci sono cose alle quali non si può
rinunciare e cose la cui doratura luccica al di fuori di un'anima di piombo. Sorrido e il momento passa. Sospiro di sollievo.
Ok, la brezza si rialza, la barca a vela di questa strana vita
salpa. E son disposta a dimenticarmi delle ancore.
TORNO A CASA
Tacitamente mi smarrisco
nella bramosia della tua Voce.
Mi rifugio in un pensiero inespresso
svettante al centro del mio Io
come la torre nera
della Rassegnazione.
Emozioni antiche
rapprese come gocce di resina opaca
torneranno a riflettere il Sole
con barbigli d'ambra.
Nessun' ombra incresperà il Mare
né aliti di Vento
strattoneranno le nuvole.
Soltanto l'Azzurro.
Soltanto l'Azzurro
carezzerà i nostri occhi.

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